Chat rosse – Giudici, vip, dirigenti sportivi, ministri, politici. La tela su cui poggiava il sistema di potere creato da Luca Palamara comprendeva al suo interno le categorie più disparate.
Come si legge su il Giornale, scorrendo le centinaia di chat del magistrato, indagato per una presunta corruzione, emergono nomi più o meno noti.
Se in un primo momento le conversazioni tra il pm di Unicost e due deputati del Pd, Luca Lotti e Cosimo Ferri, avevano scosso dalle fondamenta il Csm, ora, sottolinea L’Espresso, i nuovi messaggi potrebbero travolgere in pieno esponenti della magistratura e far imbarazzare noti esponenti politici. Certo, per il momento nessuno è indagato ad eccezione di Palamara. Ma le relazioni, gli scambi, le richieste e, talvolta, pure gli incontri, disegnano la degenerazione “sviluppatasi nella magistratura negli ultimi dieci anni”.
Le chat con Nicola Zingaretti
Oltre ai giudici, nelle chat di Palamara sono apparsi anche nomi di esponenti del mondo politico. Matteo Salvini va “attaccato anche se ha ragione”: ma questa è solo la punta dell’iceberg. Già, perché L’Espresso ha notato come le conversazioni del pm sembrino legate per lo più a esponenti del Partito democratico.
Basti pensare che nel marzo 2018 Nicola Zingaretti, attuale segretario Pd, dopo la vittoria alle Regionali riceve un sms di congratulazioni da Palamara: “Grande Nicola grande vittoria!! Ripartiamo da qui tutti insieme!”. Zingaretti ringrazia con tre punti esclamativi: “Grazie!!!”. Non è finita qui, perché il 23 maggio 2019, prima delle Europee, Palamara scrive che “noi ti vogliamo molto occupato”. Questa è la risposta a un’affermazione fatta da Zingaretti sul possibile esito di quelle elezioni: “Se perdo – disse il segretario Dem – avrò molto tempo libero”.
Le chat tra i due sono state depositate dai giudici umbri e consegnate agli avvocati difensori. Partono nel marzo 2019 e proseguono fino al 29 maggio del medesimo anno. Lo stesso giorno in cui viene data la notizia delle indagini di Perugia sui rapporti tra Palamara e Fabrizio Centofanti.
In quei mesi il pm e il politico si incontrano più volte, tra caffé, cene e appuntamenti in vari bari romani. Non conosciamo tuttavia i temi delle loro discussioni. Sempre secondo quanto scritto da L’Espresso, nell’ottobre 2018 Zingaretti avrebbe inoltre organizzato un incontro tra Palamara e il commissario straordinario Nicola Tasco, capo di un Istituto regionale di studi giuridici controllato dalla Regione Lazio. A questo proposito c’è chi ipotizza che Zingaretti, indagato nel luglio 2018 dalla Procura di Roma assieme a Centofanti per un presunto finanziamento illecito, volesse ingraziarsi un pm della procura romana.
La scorta e Marco Minniti
Nelle chat di Palamara compare anche Marco Minniti. Tra il luglio 2017 e il novembre 2018, l’allora membro del Csm e il ministro dell’Interno Dem si sentono più di una volta. Lo fanno, ad esempio, in vista di importanti nomine nella magistratura. Discutono del nuovo procuratore di Napoli. Dalle conversazioni, scrive ancora L’Espresso, Minniti sembra imbastire strategie assieme a Palamara.
Dulcis in fundo, nell’aprile 2018, Palamara si rivolge ancora a Minniti lamentandosi di un fatto ben preciso: “Buongiorno Marco ci tenevo ad informarti che da questa mattina mi è stato sospeso il servizio di protezione non essendo stata concessa al momento ulteriore proroga”. Risposta: “Ok Adesso vedo”. Alla fine, conclude L’Espresso, Palamara non sarebbe riuscito a riottenere la scorta.
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