Che succede a Re Carlo d’Inghilterra?
Il Regno Unito nel caos.
Dall’8 settembre 2022, data del decesso nel Castello di Balmoral della Regina Elisabetta, una serie di problemi si sono abbattuti sui discendenti della casata di Windsor.
Già quando era in vita la longeva regnante, il figlio da lei prediletto Andrea viene in tutta fretta allontanato dagli incarichi della Real casa e gli vengono tolti di gradi militari. Troppo gravi le accuse a suo carico di molestie a minorenni e dalla discussa amicizia con il faccendiere Epstein.
Più recente invece il profondo dispiacere che ha portato a palazzo il principe Herry, figlio di Re Carlo e della compianta Diana Spencer
Dopo un tumultuoso periodo di allontanamento negli Stati Uniti, fatto di interviste, accuse sui media verso i membri della propria famiglia e pubblicazioni di libri, adesso la situazione sembra stia migliorando. Le difficoltà in questo caso potrebbero aiutare a ritrovare il significato di “famiglia”.
Il 2024 non è partito nel migliore dei modi al di là della manica. A gennaio scorso a Re Carlo è stato diagnosticato un tumore. Una diagnosi devastante, che l’erede di Elisabetta sta affrontando con grande forza e dignità.
La trasparenza di Buckingham Palace fa onore al nuovo Re e al suo staff
È la sua è anche la forza di molti che stanno affrontando la medesima, grave, malattia. Il problema è che Carlo, 75 anni, per il ruolo che ha obblighi precisi che al momento può svolgere solo parzialmente tra una cura ed un’altra.
Lo stanno sostituendo i due membri più vicini, la moglie Camilla, coetanea di Carlo, e il figlio William, futuro re d’Inghilterra, accollandosi anche gli impegni del sovrano. Camilla è però anche lei non più giovanissima e con fatica riesce a svolgere i compiti raddoppiati. Essendo esausta, ha deciso di regalarsi una vacanza “ristoratrice” lontano dai doveri di Londra.
Il figlio William invece ha una “preoccupazione” in più. La moglie Kate, ufficialmente in convalescenza dopo l’operazione del 16 gennaio scorso all’addome, è letteralmente sparita di circolazione. Contrariamente all’augusto suocero, per Kate è stato adottato il massimo, assoluto, riserbo.
Un fatto inedito, quasi imbarazzante e pieno di interrogativi, è quello che riguarda la Principessa del Galles
Titolo a quanto pare non particolarmente fortunato visto la fine della sua iconica suocera.
Kate, dopo quasi due mesi, è apparsa la scorsa settimana in un tabloid inglese in una foto che la ritrae in macchina con la madre, da lontano, con occhiali scuri. In molti pensano che non sia neanche lei. Ma perché non riferire la situazione di salute della Principessa? Perché questa disparità di trattamento fra Re Carlo e la moglie di William?
A Buckingham Palace le bocche rimangono cucite. Un bollettino assai laconico ha riferito che a causa delle condizioni di salute di Kate, la convalescenza si allungherà da Pasqua, come inizialmente previsto, all’8 di giugno, data del Trooping of the Colour, e tradizionalmente dal 1820 data dei festeggiamenti del compleanno di tutti i sovrani del Regno Unito.
Vedremo se la giovane moglie di William riuscirà a partecipare all’evento di giugno. William, intanto, rimane solo a rappresentare quello che di fatto resta della monarchia inglese.
In alcuni eventi minori sono stati chiamati anche gli altri due figli di Elisabetta, la secondogenita Anna e l’ultimogenito Edoardo. In alcuni casi è stata chiamata pure la ex moglie di Andrea, Sarah Ferguson, dopo anni d incomprensioni con la sovrana.
Cosa succederà adesso della Famiglia Reale Inglese?
Sicuramente quello di conoscere lo stato di salute della futura regina di Inghilterra, ma anche, e soprattutto, sapere come reagirà Carlo alle cure oncologiche a cui è stato e sarà sottoposto. C’è chi scommette anche sulle sue possibilità di abdicare a favore di William.
Messi in panchina, si spera momentaneamente, Re Carlo e Kate Middleton, la “squadra” reale è obiettivamente corta. C’è chi auspica un rientro a Londra di Herry, magari (o anche no) assieme alla moglie Megan. Almeno fintanto che i principini George, Charlotte e Louis non siano sufficientemente cresciuti per cominciare a svolgere, anche loro, i compiti reali.
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