Chi ha paura delle Suore?

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Chi ha paura delle Suore?

Come tutti gli anni, il Mercatino di Natale in Piazza Santa Croce ha riaperto i battenti.

Con i soliti espositori impegnati a vendere la solita mercanzia. Poiché il fascino del mercatino non sta nelle novità ma nella reiterazione del rito consumistico in una atmosfera natalizia

Eppure, quest’anno, gironzolando tra gli stand mi sono accorto che in realtà una novità c’è

Ed è l’assenza di uno stand particolare: paradossalmente l’unico in linea ideale con la festa della natività di Gesù Cristo. Mi riferisco allo stand delle Suore Ortodosse del Monastero di Santa Elisabetta della Bielorussia.

Che, oltre a libri di carattere religioso o culturale, vendeva manufatti artigianali realizzati dagli assistiti delle strutture di accoglienza del Monastero (in prevalenza orfani, disabili e persone con dipendenze), destinando l’intero ricavato ad opere di beneficenza o assistenza sociale.

Era uno stand insomma la cui presenza, più che al commercio, era volta alla testimonianza di fede e carità cristiana

Tant’è che, nel corso degli anni, le Suore Ortodosse si sono fatte ben conoscere ed apprezzare da diverse parrocchie cattoliche della nostra città proprio per le loro opere caritatevoli. Come ben sa anche la Misericordia di Firenze, con la quale esse hanno stabilito ottimi e consolidati rapporti di collaborazione. Ed allora perché le Suore Ortodosse del Monastero di Santa Elisabetta della Bielorussia non partecipano all’edizione 2024 del Mercatino di Natale in Firenze?

Per una semplice ragione: non le hanno volute! Loro avevano presentato -come tutti gli anni, e sono più di 10 anni che partecipano al Mercatino!- regolare domanda al Comitato Organizzatore.

Ma stavolta la domanda è stata respinta

Per quale ragione?

Non si sa. La domanda è stata respinta senza formale motivazione o giustificazione. Il che lascia adito a congetture e supposizioni di ogni genere. Stando ai “si dice” pare che la presenza delle Suore sia stata considerata inopportuna. Ora perché mai la presenza di uno stand di Suore in un Mercatino di Natale dovrebbe risultare inopportuna?

Forse per la loro provenienza geografica?

Perché il loro Monastero ha sede a Minsk, capitale della Bielorussia di Lukashenko fedele alleato della Russia di Putin? Ma che c’entrano delle povere Suore con la geopolitica?

Possible che la fobia per la Russia, alimentata da certa propaganda bellicista, sia arrivata a tanto?

Già perché è dal 2022, anno in cui scoppia la guerra in Ucraina, che sulle Suore Ortodosse del Monastero di Santa Elisabetta della Bielorussia comincia a piovere tutta una serie di maldicenze e calunnie

E c’è persino chi arriva a dire che la loro presenza è indesiderata. Tant’è che l’anno scorso, per poter partecipare all’edizione 2023 del Mercatino di Natale, le Suore furono costrette a chiedere «comprensione e assistenza» ai «Gentili collaboratori del Comune di Firenze».

Con una lettera aperta che smentiva categoricamente, e con dovizia di dati e informazioni, le falsità messe in giro contro di loro: e cioè che «i fondi raccolti servono per comprare armi» anziché per opere caritative o assistenziali!

Ora per arrivare a pensare che quelle Suore Ortodosse siano agenti segreti al servizio di Lukashenko, spedite nei mercatini a far soldi per comprare armi destinate all’esercito russo, bisogna essere o totalmente cretini o totalmente in malafede.

Oppure, com’è probabile, entrambe le cose

A meno che, con l’eliminazione del tradizionale stand delle Suore Ortodosse, non si sia voluto creare nel Mercatino uno spazio da assegnare magari a qualche altro venditore di salsicce e crauti. Ma ciò sarebbe ancora più disgustoso. Perché aggiungerebbe bassezza morale a bassezza morale…

Credo perciò che le Suore Ortodosse del Monastero di Santa Elisabetta di Bielorussia abbiano diritto a riparazioni morali e materiali

Perché sono state umiliate e ingiustamente offese nella loro missione, che è quella di una pura testimonianza cristiana attraverso l’esercizio della carità. Sono persone che meritano rispetto. E la cui presenza è solo apportatrice di buoni sentimenti. Il che di questi tempi non guasta.

Specie a ridosso del Natale

Mi auguro quindi che il Comitato Organizzatore, composto peraltro anche da persone ragionevoli, riveda la sua posizione. Invitando magari le Suore a partecipare alla futura edizione 2025 del Mercatino di Natale. Tanto più che tale Comitato fa riferimento ad una associazione di categoria seria e autorevole come la Confesercenti.

 

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