Chi ha vinto oggi, chi uscirà vincitore nella tornata elettorale presidenziale negli Stati Uniti, è ormai abbastanza chiaro.
Chi aveva contatti in Usa ed il polso della più sincera contea americana, anzi “murican”, ne aveva coscienza da mesi.
Mesi nei quali i media e la Tv in primis ci raccontavano di manifestazioni pacifiche, di marce contro il razzismo, che puntualmente terminavano in saccheggi e, a volte omicidi. Ma poco contava, l’importante era opporsi al “suprematismo bianco”.
All’odiato Trump che in verità aveva sempre più consenso nel paese e faceva volare borsa ed economia.
Che riportava la manifattura dell’industria Usa in patria, opponendosi alla delocalizzazione.
Che fissava l’indice della disoccupazione, soprattutto quella afroamericana, ai livelli più bassi dagli anni sessanta.
Sondaggi lunari
Nel frattempo i sondaggisti facevano a gara a chi la sparava, anzi spErava, più grossa: Biden è in vantaggio di dieci punti, no dodici, no quindici, anzi ha il 110% di consensi.
Come quattro anni fa per Hillary Clinton, la vittoria era scontata, solo da dichiarare.
Come quattro anni fa la realtà è stata ben diversa.
Mistificare la realtà
Ma la realtà non è importante.
La verità è menzogna diceva Orwell in 1984, oggi sappiamo cosa intendeva.
Basta aprire un giornale o assistere ad uno dei mille programmi tv odierni per vedere commentatori con la bava a la bocca che chiamano in causa il voto popolare, la coscienza americana, quel mostro di Trump che scatenerà conflitti mondiali, quando invece ha siglato più accordi di pace di Obama, Clinton e Bush messi insieme.
Senza sganciare una bomba.
Ha vinto? Lo neghiamo.
Biden non ha ottenuto i voti che gli venivano attribuiti?
Ma non importa, suvvia, Lui, Trump è comunque ilmostro; un ottantenne che non riesce nemmeno a camminare, invece, il salvatore.
Persino un inviato del Sole 24 ore oggi a Sky tg24 affermava quanto le imprese Usa fossero pronte e felici della “espansione fiscale” prospettata da Biden, preludio ad una fantomatica evoluzione dell’economia in senso favorevole se lui avesse vinto.
Come se le industrie fossero contente di pagare più tasse, come se l’espansione di questi quattro anni non avesse già portata Nasdaq di Wall Street a registrare livelli record mai raggiunti. Come se Trump non avesse ridotto il carico fiscale.
Fandonie.
Chi dara’ ancora credito a questi media?
Saranno credibili quando parleranno di economia?
Lo saranno quando parleranno di Covid?
Non più ormai, se prima era un sospetto ora è una certezza, e oggi ne abbiamo ancora una volta di più le prove sotto gli occhi.
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