Sembra finalmente finito l’incubo di Chico Forti, un incubo durato 20 anni.
Giusto ieri, infatti, il ministro degli esteri Luigi Di Maio ha annunciato che il governatore della Florida ha accolto l’istanza di Forti di avvalersi dei benefici previsti dalla convenzione di Strasburgo e di essere trasferito in Italia.
L’ex velista e produttore televisivo, originario di Trento, si era trasferito a Miami all’inizio degli anni 90.
Là aveva costruito una carriera, nel settore degli investimenti immobiliari, e una famiglia.
L’arresto
Poi nel 1998 l’arresto con l’accusa di omicidio.
Per la legge americana Forti era colpevole dell’uccisione di Dale Pike, figlio del proprietario di un albergo ad Ibiza che Chico stava acquistando.
Da lì la condanna all’ergastolo nel 2000, nonostante i suoi difensori e i tanti comitati che lo hanno sempre sostenuto fossero convinti della sua innocenza.
Sembra, infatti, che la condanna sia stata originata da un grave errore giudiziario, negligenze e approssimazioni durante le indagini ed il successivo processo.
Nonostante tutto questo non è mai stata accettata la revisione del processo.
Ma oggi, dopo una lunga battaglia legale, politica e diplomatica; dopo inchieste televisive, appelli e messaggi di solidarietà anche da parte di personaggi dello spettacolo, Chico Forti potrà tornare in Italia.
Il governatore della Florida, il Repubblicano Ron DeSantis, ha accolto la richiesta.
L’istanza basata sulla Convenzione di Strasburgo e presentata dallo stesso Forti che chiedeva il trasferimento.
Di Maio ha ringraziato anche l’amministrazione Trump, e in particolare il segretario di Stato americano, Mike Pompeo.
Dopo 20 anni in un carcere statunitense l’incubo è finito…ti aspettiamo Chico.
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