La polizia hawaiana avrebbe per sbaglio arrestato un uomo senza fissa dimora per un crimine commesso da un’altra persona. Ma prima che la verità venisse a galla, il malcapitato è stato rinchiuso in un ospedale psichiatrico per quasi tre anni e costretto ad assumere psicofarmaci. E, secondo quanto riportato da Associated Press, una volta scoperto il drammatico errore si è cercato di correre ai ripari semplicemente liberandolo velocemente e in silenzio. Tutto questo è stato denunciato dall’Hawaii Innocence Project, una no profit che si occupa di errori giudiziari, e che si è rivolta alla magistratura.
Honolulu
Il protagonista di questo caso, Joshua Spriesterbach, ha raccontato che la sua orribile avventura è iniziata quando, una sera, si è addormentato su un marciapiede. Era senza dimora e affamato, e stava aspettando di avere la sua razione di cibo fuori da una mensa a Honolulu, in una calda giornata del 2017. Sarebbe poi stato svegliato da un agente di polizia che lo ha arrestato. Per cosa? All’inizio, ha pensato lui, per vagabondaggio. Senza però accorgersi subito che l’ufficiale l’aveva scambiato per un ricercato, Thomas Castleberry. Non è chiaro come possa essere avvenuto questo clamoroso scambio di persona: a quanto pare, Spriesterbach e Castleberry non si conoscevano, nè il senzatetto avrebbe mai dichiarato false generalità.
Gli avvocati che assistono Spriesterbach d’altro canto sostengono che l’equivoco avrebbe potuto essere chiarito in breve tempo, bastava comparare le foto e le impronte digitali dei due uomini. Invece, l’uomo sarebbe stato portato direttamente all’Hawaii State Hospital. “Più Spriesterbach diceva di essere innocente, e di non chiamarsi Thomas Castleberry, più veniva dichiarato psicotico dai medici” dice il documento stilato dall’Hawaii Innocence Project. “È incomprensibile come, nonostante l’uomo ripetesse di essere innocente, dimostrandosi anche collaborativo, nessuno gli abbia creduto, o abbia compiuto qualche passaggio in più per accertarsi che l’uomo stesse dicendo la verità”.
Lo psichiatra e il detective
Insomma, nessuno gli ha mai creduto, nemmeno i suoi vari avvocati di ufficio; finché uno psichiatra dell’ospedale alla fine lo ha ascoltato e ha fatto una semplice ricerca su Google e qualche telefonata: e qui è venuto fuori il clamoroso errore. Lo psichiatra ha chiesto a un detective di andare in ospedale e di verificare fotografie e impronte digitali. Ma nel frattempo, come dice il documento della no profit, “Spriestersbach ha passato due anni e otto mesi in un ospedale psichiatrico” quando “non era così difficile accorgersi del fatto che il vero Castleberry era stato arrestato in Alaska nel 2016”. Una volta accortasi dell’errore, la polizia avrebbe proceduto velocemente, ma segretamente, a rilasciare Spriestersbach nel gennaio 2020.
L’agenzia di stampa ha cercato di parlare con diverse persone, tra cui la polizia in Alaska e a Honolulu, ma non ha ricevuto commenti in merito alla vicenda. Nemmeno Spriestersbach, che oggi ha 50 anni e vive nel Vermont con sua sorella, ha rilasciato dichiarazioni.
Terrorizzato dall’ospedale psichiatrico
Gli avvocati dell’uomo sostengono che la vicenda sia stata abbondantemente insabbiata dalla polizia; che “non pensava che qualcuno avrebbe creduto a Spriestersbach. E a nessuno sarebbe importato se una persona senza fissa dimora, addormentata mentre aspettava qualcosa da mangiare, al suo risveglio avesse vissuto un incubo”. La sorella ha detto ad Ap che “quello che mio fratello diceva veniva usato contro di lui. Quando diceva di non essere lui Thomas Castleberry, e di essere innocente, pensavano delirasse”.
Dopo il rilascio, Spriestersbach è finito in una comunità per persone senza fissa dimora, che ha contattato la sua famiglia. Adesso l’uomo rifiuterebbe di lasciare la casa di sua sorella: “Dopo questa orribile avventura, è terrorizzato che possano arrestarlo di nuovo” ha detto lei.
Valentina Bocchino https://www.today.it
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