Lettera di Giulia Martinelli, mamma della bimba di Salvini, a ”Libero Quotidiano”
Caro Direttore, affido a te e al tuo giornale queste poche righe per esprimere la mia amarezza, la mia rabbia e il mio dolore. Sì dolore. Quello che ho provato nel leggere due giorni fa le parole allusive e meschine scritte e pubblicate su mia figlia Mirta e sul suo papà. Dolore per chi dice di amare e non odiare, per chi è padre, per chi ha la grande fortuna di avere avuto il dono di figli da crescere, da educare, da portare sulle spalle e da aprire al mondo. Quel mondo che deve insegnare rispetto, lealtà e valori, ovvero l’educazione che io e Matteo stiamo dando quotidianamente a nostra figlia.
Rabbrividisco di fronte a un padre, ad un giornalista che travolge e minaccia la nostra intimità, coinvolgendo una bambina di sei anni che ignora e nulla ha a che fare con le vicende politiche delle ultime settimane. Mi tremano le mani. Personalmente in tanti anni non ho mai detto né scritto una parola, non sono mai intervenuta pubblicamente, ma mai come oggi si era arrivati così in basso, e mai come oggi si è mai offeso e vilipeso il rifugio affettivo e sicuro di una bambina di sei anni.
I nostri figli vanno a scuola, i nostri figli leggono i social (la mia per fortuna è ancora troppo piccola), i nostri figli guardano la tv, i nostri figli hanno bisogno di guide e di genitori che amino e che agiscano a protezione del loro bene più prezioso.
Sfregiare la loro intimità ed il loro equilibrio psicologico a fini politici è un delitto giornalistico imperdonabile. Perché gratuito, miserabile e soprattutto ignorante.
Grazie per la sua attenzione e cari saluti.
Risposta di Vittorio Feltri:
Cara Giulia, amica mia, la tua lettera mi ha commosso. Intendiamoci, io riconosco a tutti, perfino ai giornalisti della Rai, il diritto di scrivere ciò che vogliono, anche frasi sconnesse e deliranti. Ma in questo caso forse si è superato ogni limite, eppure sono sicuro che l’Ordine dei giornalisti non farà una piega essendo impegnato a perseguire me perché non apprezzo la cultura islamica.
Invitare un presunto avversario a suicidarsi non è cosa carina, prendersela poi con una bimba è un atto che non merita commenti, bensì solo biasimo. Se proprio bisogna sperare che scorra del sangue, preferirei fosse quello di un collega scriteriato che non quello di Salvini. Un abbraccio a te e alla tua bella creatura.