Dalle tombe vuote a migliaia di ossa. La storia infinita della scomparsa di Emanuela Orlandi, svanita nel nulla a Roma il 22 giugno 1983, si arricchisce di un nuovo capitolo. Lo scenario di questa ultima serie di colpi di scena a ripetizione resta quello del cimitero Teutonico all’interno del Vaticano. Lo scorso 11 luglio, dopo una segnalazione anonima, erano state aperte le tombe delle principesse Sophie von Hohenlohe, morta nel 1836, e Carlotta Federica di Mecklemburgo, morta nel 1840. Entrambe però erano state trovate incredibilmente vuote. L’apertura di due ossari individuati sotto la pavimentazione di un’area all’interno del cimitero, attigua a quella dove si supponeva fossero sepolte le due nobili tedesche, ha dato invece un esito completamente diverso.
In questa occasione infatti, nuovamente a sorpresa, di ossa ne sono state trovate tantissime, tanto da ipotizzare la presenza di resti appartenenti «a qualche decina di persone», spiega Giorgio Portera, genetista e perito di parte della famiglia Orlandi. L’esame dei reperti è iniziato immediatamente in loco, «secondo protocolli riconosciuti a livello internazionale» precisa il Vaticano, e riprenderà sabato prossimo. «Con questa nuova attività peritale si evidenzia ancora una volta la disponibilità della Santa Sede verso la Famiglia Orlandi. Disponibilità dimostrata fin dall’inizio, nell’accogliere la richiesta di verifiche nel Campo Santo Teutonico pur sulla base di una mera segnalazione anonima», puntualizza ancora il portavoce ad interim Alessandro Gisotti.
Fra i resti, ammucchiati in una cavità, «ci sono anche ossa craniche, più o meno conservate, di soggetti adulti e non», rivela poi Portera parlando di un caso che «resta aperto». Ovviamente il ritrovamento multiplo dilata i tempi dell’attesa. La datazione dei reperti comunque si potrà fare, non dettagliatissima, ma sufficiente per capire se le ossa sono di qualche decina di anni fa o di centinaia.
Quello che rimane, come nel caso delle tombe vuote, è lo sbigottimento che aggiunge altri quesiti a cui dare risposta. «È imprescindibile capire le attività che si sono svolte nel cimitero Teutonico e come queste ossa siano finite lì», dichiara a tal proposito l’avvocato della famiglia Laura Sgrò annunciando i prossimi passi. Intanto la famiglia Orlandi continua a vivere ore di ansia mista a speranza, come testimonia Federica sorella della scomparsa. «Sono esperienze molto forti perché pensando che potrebbero essere le ossa di mia sorella…Aspettiamo i risultati delle analisi sulle ossa e vediamo cosa succede», spiega confermando, se mai ce ne fosse stato bisogno, di non avere nessuna intenzione di mollare la presa.