Cina: la New Normal Economy

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Molti di noi, io direi quasi tutti, alla domanda: “Chi ha teorizzato il New Normal in economia, durante il Covid 19?” darebbero tutti una risposta abbastanza scontata e superficiale: “Trump”, “Biden”, “un economista di Harvard, Princeton, Yale o del MIT”. Ma nessuno penserebbe che è un concetto che ha espresso Xi Jinping, il capo indiscusso del Partito Comunista Cinese.

La Treccani, sul suo sito riporta che: “Il presidente cinese Xi Jinping è impegnato in una campagna di transizione politica ed economica che sarà cruciale per il futuro della Repubblica Popolare Cinese. Dopo trent’anni di crescita a doppia cifra, il modello di sviluppo cinese ha cominciato a mostrare segni di rallentamento. Le autorità di Pechino hanno definito questa nuova fase con tassi di crescita del PIL inferiori al passato la ‘nuova normalità’ (New Normal) dell’economia cinese. Il termine «New Normal», ovvero «nuova normalità», è stato indicato dalle stesse autorità cinesi per indicare il processo di trasformazione dell’economia del Paese. Si tratta di passare da un modello di crescita fondato sulla quantità, e sul basso costo del lavoro, a un modello basato sulla quantità. Gli strumenti per farlo vanno dalla riduzione tasso di crescita del Pil (+6,5% annuo, previsto fino al 2020) a misure di sostegno ai consumi interni, più che alle esportazioni, e ai servizi.”

Cosa porterà il New Normal?

Ebbene cosa dobbiamo aspettarci da tutto ciò?

Noi occidentali affrontiamo il New Normal Cinese come se fosse un gioco in cui spostare la finanza e i processi industriali di interi settori produttivi a discapito di altri. Come se fosse quasi una cosa di non poca importanza. Pertanto spostiamo i capitali su imprese che affrontano nuove sfide economiche in settori nuovi basati in Cina.

Xi Jinping in fin dei conti, con un piano economico cinese al 2049, si è reso conto che per sostenere la crescita economica interna prima che questa rallenti, doveva intraprendere una Nuova Via della Seta. Aprendo nuovi mercati sul fronte internazionale. Attirando capitali e processi produttivi dentro e fuori il confine Cinese, ma sotto il suo controllo. Si è messo quindi a negoziare con i paesi dell’Africa, Sud America, Australia e, con gli altri, tipo la vecchia Europa, l’orso Russo e gli Stati Uniti e Gran Bretagna alleati sul fronte economico internazionale, cercare di farsi partner privilegiato per le nuove sfide economiche quali il 5G. Sa qui i viaggi e gli accordi commerciali con tutti. L’obiettivo è fornire dipendenza economica ai Paesi che accettano il New Normal cinese.

L’Europa affronta questo sistema in che modo?

Come decliniamo tutto ciò noi europei? Come se fosse una opportunità che ci viene concessa, donata, dalla potenza economico politica cinese. Forse non si capisce che il senso di tutto ciò è che il New Normal cinese serve per attirare capitali in Cina. A sviluppare quel territorio con una crescita costante nel lungo periodo e aprire nuovi mercati ai prodotti cinesi.

Insomma il New Normal è far diventare la nuova potenza economica mondiale egemone nel panorama mondiale, tanto da essere “normale” che la Cina sia il “toro” del mercato mondiale. E tutti gli altri dietro. È un po’ come ai tempi dell’economista Ricardo dove nella sua famosa teoria, la moneta buona scaccia la moneta cattiva.

L’economia cinese nel tempo è destinata a rendere sudditi tutte le economie che non imporranno meccanismi di compensazione (quelli che Trump con i dazi voleva imporre ai cinesi per le esportazioni negli USA) alla Cina stessa.

È una egemonia strisciante di lungo periodo che segue un preciso insegnamento cinese: la politica del bruco che mangia la grande foglia tramite piccoli morsi ogni giorno in modo costante. Perseverando nel suo comportamento dopo poco il bruco mangia interamente la grande foglia a piccoli morsi in un processo irreversibile fatto di costanza, ostinazione e soprattutto voracità.

Sì, il vero pericolo post pandemia non è la tanto temuta ripresa economica nei paesi occidentali, ma il New Normal cinese. Oltre ai pipistrelli e ai loro coronavirus, dobbiamo stare attenti alla normalizzazione che la Cina ci sta imponendo ogni giorno di più. Noi adesso siamo la foglia da mangiare… e la Cina il bruco.

 

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