Niente è immune dall’avanzata woke, a cominciare dalla cinematografia. Ve lo ricordate il cartone animato Biancaneve e i 7 nani? 1937. Un capolavoro firmato Walt Disney. Che riposi in pace ma ne dubito fortemente.
Come si potrebbe chiamare oggi il remake? Biancaneve e 7 diversamente alti? Alla Walt Disney Picture hanno risolto il problema: solo Biancaneve. Che poi hanno pure sbagliato il titolo. O le loro vite, a voi la scelta. Perché l’attrice che interpreta Biancaneve, la bravissima (almeno credo) Rachel Zegler, tutto ha tranne che la pelle bianca come la neve.
Vogliamo fare un’altro esempio di come si sia perso l’orientamento? La saga di Harry Potter. C’ un personaggio che nel libro viene descritto in maniera accurata e rigida: il professor Severus Piton. La J. K. Rowling lo identifica come un uomo alto e magro, dalla pelle giallognola, il naso lungo e adunco, i capelli lunghi, neri, lisci e spesso definiti “unti” e gli occhi neri e freddi.
Ebbene, nella serie televisiva liberamente tratta, l’attore che lo impersonifica è Paapa Essiedu. Per quelli che non sono esperti di nomi, metto una foto esemplificativa:
Ora, non sono la persona più adatta a giudicare le scale cromatiche del giallognolo, ma qualcosa qui è sfuggito di mano.
Con Cenerentola siamo andati completamente nel muro
Cenerentola, nel cartone del 1950, era bionda e delicata. Nel remake woke (che dupalle) del 2021 – sempre Disney – è interpretata da Camila Cabello. Non proprio fedele all’originale, ma ci può anche stare. Il capolavoro lo hanno raggiunto con la Fata Madrina. O Fat* Genitore1. Perché onestamente, non si sa cosa sia. Si sa che l’attore si chiama Billy Porter, ed oltre ad essere opportunamente omosessuale, è pure afro americano. Confesso che avevo scritto altro, in maniera più diretta, ma poi preferisco vivere tranquillamente.Onestamente, trovate molta differenza tra l’originale e il modello 2021? Che, non potendol* chiamare Fata Madrina, l’hanno ribattezzat* Fab G. Ah, naturalmente Cenerentola adesso è socialmente emancipata, vuole lavorare ed essere indipendente dal Principe. Nemmeno da prendere in considerazione una cosa diversa.
Potrei citarne altri, infiniti. Ma quello che mi meraviglia è che la Walt Disney Picture, grazie agli scivoloni woke degli anni precedenti, aveva perso una fetta di clientela importante. Si parla di un buon 30%. Evidentemente non hanno imparato niente dai propri errori. La voglia spasmodica di indottrinare le menti dei bambini va oltre il risultato economico.
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