Giusto ieri tiravo in ballo il Ministro per la Transizione Energetica Cingolani portando a paragone i prezzi alla pompa del 2008 rispetto a quelli odierni (Benzina e Italia. E il resto d’Europa). Mi sono chiesto come mai, avendo il petrolio addirittura più economico rispetto al 2008, i costi del carburante siano così più alti. Tenendo anche conto della differenza di cambio euro/dollaro.
Non credo che Cingolani abbia perso tempo a leggere il mio articolo. Però è venuta fuori una sua dichiarazione molto interessante, che vado a riprendere da SkyTg24: “Stiamo assistendo ad un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato, non esiste motivazione tecnica di questi rialzi. La crescita non è correlata alla realtà dei fatti. È una spirale speculativa, su cui ci guadagnano in pochi.” “Una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini.”
Parole come macigni
Quando un Ministro si sbilancia ad usare parole come “colossale truffa” deve ben sapere quello che sta scatenando. Non è un sassolino nello stagno, è un vero e proprio macingno.
Praticamente dice che le grandi produttrici di carburante hanno fatto cartello per lucrare su un innalzamento innaturale e immotivato dei prezzi, giustificandolo con la guerra. È una cosa schifosa? No, è molto peggio.
La vera paura è che queste parole non abbiano un seguito nei fatti. Fare una dichiarazione così potente e non farla seguire da azioni nette e vigorose, potrebbe avere un terribile effetto boomerang. Ovviamente con ripercussioni drammatiche sui cittadini.
Come minimo mi aspetto una presa di posizione del Governo in modo da calmierare i prezzi all’acquisto dei carburanti prima che arrivino ai distributori. Con un intervento del genere, seguito dall’abbassamento dell’IVA già sbandierato e, magari, dalla rinuncia di qualcuna delle accise, si potrebbe avere un sensibile calo del costo, tornando a valori “normali”.
Chi vivrà, vedrà.
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