Cinque consigli librari per questi giorni di fine estate

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Cinque consigli librari per questi giorni di fine estate

L’estate del 2020 sarà ricordata tra le più tristi della storia d’Italia. Il Coronavirus e il conseguente terrorismo psicologico degli “ufficialisti”, ovvero di coloro che accettano in modo acritico tutto ciò che il sistema mediatico mainstream racconta, hanno trasformato la stagione più rilassante dell’anno in un periodo di stress e polemiche.

Tra i molteplici cattivi aspetti di questa situazione, ce n’è uno positivo: molti italiani hanno viaggiato in Patria, riscoprendo la gratificazione di conoscere meglio la propria Nazione. Precisiamo, chi scrive non è tra gli indignati a comando che puntano il dito contro chi è andato all’estero, è semplicemente una buona notizia il fatto che un popolo passi del tempo a riscoprire se stesso, le proprie radici e le proprie tradizioni.

In virtù di questo, perché non integrare questa rinnovata conoscenza con delle letture identitarie? Nasce così l’idea di questo articolo, nel quale troverete 5 consigli librari ad hoc, scelti nell’ampia produzione editoriale non conforme.

1 – L’IDENTITA’ SACRA 

Un testo fondamentale per comprendere meglio il tema dell’Identità. L’autore, il giornalista, filosofo e scrittore Adriano Scianca, spiega in termini semplici che una civiltà progredisce fino a quando si dimostra capace di mantenere saldo quell’asse verticale che connette sacralmente una terra, un popolo e le sue divinità.  L’analisi pone al centro il problema della “Grande Sostituzione”, ovvero l’importazione forzata di masse allogene con il fine di disgregare le specificità dei popoli europei. Scianca spiega inoltre le radici ideologiche ed economiche di questo movimento etnocida, attribuibile alle élites economiche di destra congiuntamente alle caste culturali di sinistra.

La tesi di questo libro è che esista un “Nesso di Civiltà”, termine coniato dallo stesso Scianca, grazie al quale ogni popolo è assegnato a un luogo e per il quale una forza spirituale tutela questo radicamento. Nesso di Civiltà contro Grande Sostituzione: è qui che si combatte la nostra battaglia per l’essenziale. Perché la rivolta contro l’invasione migratoria non è una questione che ha a che fare con l’ordine pubblico, con polemiche bigotte o col battibecco economicistico: è qualcosa per cui ne va dell’esistenza stessa dell’Europa e degli Europei.

 

2 – FAHRENHEIT 451

Gli italiani hanno dovuto passare molte settimane chiusi in casa, con un’unica verità a disposizione: quella diramata della televisione. Sono stati sottoposti ad una martellante propaganda, costruita con immagini, parole e suoni volti a generare paura. Al di là di come la si pensi sul reale impatto del Coronavirus, l’atteggiamento dei media mainstream è stato quello di fare del terrorismo psicologico.

L’ipnotico schermo luminoso presente ormai in tutte le abitazioni, ha assunto nel tempo un ruolo sempre più centrale, diventando un surrogato del pensiero. La gente si sottopone inebetita alle opinioni che vengono preconfezionate e le assimila rinunciando a formulare una propria visione delle cose. Oggi più che mai, quindi, il pensatore libero non può fare a meno di questo capolavoro letterario.

Pubblicato nel 1953, meno famoso ma non meno efficace di 1984 di Orwell, appare oggi profetico: lo scrittore Ray Bradbury ha perfettamente rappresentato, con 63 anni di anticipo, ciò che stiamo subendo oggi, ovvero lo strapotere delle televisioni sulle menti della gente. In tutta la vicenda l’onnipresente apparecchio costringe la popolazione ad un’impotente sudditanza nei confronti del potere. Solo i libri, considerati sovversivi, costituiscono una possibile via di fuga verso nuovi orizzonti.

Il protagonista si chiama Montag e fa il pompiere in un mondo dove gli incendi, anziché essere spenti, vengono appiccati. Armati di lunghi lanciafiamme, i militi irrompono nelle case dei sovversivi che conservano libri o altra carta stampata e li bruciano: così vuole la legge. Ma Montag non è felice della sua esistenza alienata, tra giganteschi schermi televisivi e slogan. Finché un giorno, dall’incontro con una donna sconosciuta, nasce un sentimento impensabile e per Montag il pompiere inizia la scoperta di un mondo diverso da quello in cui è sempre vissuto. Un universo di luce non ancora offuscata dalle tenebre della società tecnologica imperante….

 

3 – UNA NAZIONE

Simone Di Stefano, punto di riferimento politico di CasaPound Italia, accusa l’Unione Europea. Un testo assolutamente necessario in questo momento, considerato dove ci sta conducendo la crisi economica legata al Coronavirus. I politici italiani alle dirette dipendenze di Bruxelles, stanno lavorando per chi gli garantisce la poltrona, cercando di sfruttare la situazione per continuare a disarticolare la Nazione e legarla ancor più inestricabilmente al carrozzone continentale.

In questo libro intervista, Di Stefano ci spiega l’unica ricetta possibile per salvare famiglie e PMI dalla cannibalizzazione: abbandono dell’Ue e uscita dall’euro, intervento pubblico nell’economia e salde coordinate identitarie. Il messaggio di Di Stefano è tanto semplice quanto ambizioso: l’Italia deve tornare a essere una nazione libera e sovrana.

Simone Di Stefano, classe 1976 è grafico pubblicitario e copywriter. Militante politico dal 1992, anno in cui iniziò a impegnarsi fra le fila del Movimento Sociale Italiano. Nel 2003 è tra i fondatori di CasaPound. Ha contribuito alla nascita e alla crescita del movimento di cui è stato Segretario fino al 2019. Candidato a Sindaco di Roma e alla Presidenza del Consiglio, ha partecipato a diverse tribune elettorali e programmi di approfondimento politico. È conduttore di alcune trasmissioni radiofoniche. Scrive e collabora con Il Primato Nazionale.

4 – MAFARKA IL FUTURISTA

Reagire. Non restare inermi. Ritrovare il gusto dell’azione. Viviamo in un’epoca in cui il pensiero unico globalista e progressista sta anestetizzando le coscienze, c’è bisogno di un risveglio brusco, che ci tenga in piedi sopra le rovine.

«Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano» recita il Manifesto del Futurismo, avanguardia tutta italiana attiva in ogni ambito dello scibile umano. Il suo noto fondatore, Filippo Tommaso Marinetti, è l’autore del presente testo.

Pubblicato per la prima volta in francese nel 1909 e tradotto in Italia l’anno seguente, Mafarka il Futurista racconta la vicenda di un re africano che, con il solo sforzo della volontà, partorisce un figlio gigantesco e divino. Di evidente derivazione nietzchiana, l’opera costituisce un dirompente esempio di applicazione letteraria del Futurismo. Politicamente scorretta oggi come all’epoca, tanto da costare a Marinetti una condanna per oltraggio al pudore.

 

 

5 – LE VERITÀ NEGATE BOLOGNA, 2 AGOSTO 1980

Agosto è il mese in cui ricorre uno degli episodi più tragici della storia d’Italia: la Strage di Bologna. Avvenuta nei famigerati anni di piombo, rimane ancora oggi uno dei più grandi misteri d’Italia. La verità stabilita è di comodo. L’attentato, in realtà, è probabilmente maturato nell’ambito della destabilizzazione del Mediterraneo. Mare Nostrum dal quale, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, ci hanno progressivamente sfrattati.

In merito vi proponiamo il fumetto della casa editrice Ferrogallico, destinatario di illustri apprezzamenti. A commentare questo eccellente lavoro due importanti personalità del giornalismo italiano.

Nicola Porro, vicedirettore de Il Giornale

“Leggendo la storia giudiziaria della strage di Bologna, così magnificamente illustrata da questo fumetto verità, si apre un mondo. Quello drammatico di una parte dello Stato che per anni ha voluto vedere solo da una parte. Nonostante Fioravanti&Mambro si siano sempre protestati innocenti, pur dichiarandosi colpevoli di tanti altri delitti, quella di Bologna resta, nell’immaginario collettivo, una “strage nera”.

Un’etichetta che non si riuscirà mai, temo, a togliere. E che rappresenta uno sfregio, non solo per la giustizia di allora ma, anche, per la cronaca di oggi (…). Non abbiamo sicurezza di quello che sia successo… ma il fumetto e una grande messe di documenti, note e interviste posti al termine del libro, ci raccontano un dubbio legittimo su mandanti ed esecutori della strage e ci raccontano una granitica certezza: quelle indagini volevano un colpevole ben identificato sin da subito. Una storia che si è poi ripetuta in tanti processi. Uno scandalo italiano”.

Gian Marco Chiocci, direttore Adnkronos

“Un fumetto che affronta, senza banalizzare o cadere in facili semplificazioni, un argomento importante, denso e doloroso come la strage di Bologna. Il volume che avete in mano è costruito su una scrupolosa indagine giornalistica svolta dal suo autore, uno dei pochi a non fermarsi davanti alle verità precostituite dei veri depistatori e dei predicatori del “pensiero unico dominante”. Merita di essere letto, raccontato e pubblicizzato. Perché ha il coraggio della verità controcorrente. Come amava ripetere Bertolt Brecht: “chi non conosce la verità è uno sciocco ma chi, conoscendola, la chiama “bugia”, è un delinquente”.

IN LIBRERIA

Correte nelle librerie identitarie presenti sul nostro territorio nazionale e dotatevi di questi formidabili strumenti culturali. Ci aspetta un inverno difficile, saremo sottoposti ad una nuova ondata di terrorismo psicologico e l’Unione Europea tornerà ad aggedire la nostra economia. La nostra risposta può essere efficace solo se consapevole, sorretta da forti basi culturali. Per questo motivo vi invito ad impiegare questo ultimo brandello d’estate immergendovi nella lettura.

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