Civiltà – Il titolo, suggerito da un amico, richiede anzitutto una spiegazione linguistica. Per i greci i barbari erano coloro che balbettavano la loro lingua. Barbaro non significava incivile, incolto, feroce, e via discorrendo. Semplicemente il barbaro era chi non riusciva bene ad esprimersi nella lingua della civiltà greca: il greco.
Sottolineo civiltà, in quanto una lingua è espressione di una civiltà. Ogni traduzione è di fatto un tradimento dei concetti sottostanti. Il barbaro, balbettando la lingua, non era in grado di comprenderla a fondo. Insieme ai concetti che la grecità esprimeva e che ancora oggi sono in gran parte alla radice della civiltà occidentale.
Potremmo dire, visto che il greco è stato in gran parte eliminato dai programmi scolastici, che i barbari siamo noi. Ad eccezione di qualche grecista che, come già è accaduto nel Medioevo, sta salvando un patrimonio. Contro ogni scellerato propugnatore della cancel culture che lo vorrebbe eliminare.
La fine dell’Impero Romano
Tuttavia, l’amico che mi ha suggerito il titolo aveva altro in mente. Aveva in mente la fine dell’Impero romano o, meglio, dell’Impero romano d’occidente. Che consegnò l’Europa alla riforestazione e alla scomparsa di gran parte della civiltà precedente. Civiltà recuperata e custodita solo in alcuni luoghi appartati, come i monasteri.
Il crollo dell’Impero romano era stato preceduto da una lunga fase di crisi. Segnata dall’appalto della difesa dei confini ai “barbari” . Una crisi anche esistenziale delle élite romane che si erano volte allo stoicismo e al cristianesimo.
Di questa crisi esistenziale si fece interprete la moglie di Costanzo Cloro, Elena, la madre di Costantino. Elena suggerì al figlio di fondare Costantinopoli e l’Impero romano d’oriente. Di affidare quel che restava dell’Impero d’occidente alla neo legittimata Chiesa Cristiana. E di trasformare così il collante militare in collante ideologico e il cittadino in fedele.
Chi sono i Barbari?
Chi sono i barbari ai quali allude l’amico che mi ha suggerito il titolo? E chi è l’impero che sta per essere assaltato?
L’impero è quello Americano (Usa), con le sue appendici. Tra le quali l’Europa. I barbari sono vari, ma i principali assalitori sono i cinesi e i russi.
Se osserviamo i nuovi barbari da vicino, ci rendiamo conto che i cinesi, tanto per cominciare, rivendicano la loro cultura millenaria. Hanno come punto di riferimento Confucio. Ideatore di una concezione etica dell’essere umano e dello Stato. Da queste basi si sono formate per secoli le classi dirigenti e burocratiche del Dragone. La cultura cinese è una cultura millenaria, che andrebbe sempre più studiata. Senza la ignobile tracotanza che contraddistingue certe idee di superiorità della civiltà occidentale.
La Russia zarista e ortodossa
La Russia, oggi zarista e ortodossa, dopo la parentesi comunista, ritiene di essere l’erede della Roma di Costantino, ossia dell’Impero romano d’oriente e della sua tradizione religiosa. Anche la Russia ha una grande cultura, radici profonde, ha espresso arte, letteratura, musica, scienza.
Anche in questo caso, invece di impedire lo studio di autori russi che nulla hanno a che fare con la contingente questione Ucraina, dovremmo studiare, approfondire, comprendere.
Togliere dalle scuole, dalle manifestazioni culturali, dalle biblioteche i testi degli autori russi è semplicemente operazione da idioti, da ignoranti, da teste vuote riempite di stupida propaganda.
E veniamo al dunque.
I barbari, russi e cinesi, per stare ai due maggiori in gioco, balbettano la lingua dell’Occidente?
La domanda va fatta in altro modo.
L’Occidente ha ancora una lingua?
Qual’è la lingua dell’Occidente?
Qual è la lingua dell’Occidente? Quella della finanza internazionale che ha trasformato le istituzioni degli Stati in parcheggi per cooptati, comici e attori al servizio delle ideologie elaborate tra le arie rarefatte della montagna incantata da improbabili intellettuali? E’ lingua dell’Occidente l’abbattimento delle statue, l’eliminazione di testi di matematica perchè razzisti? E’ lingua dell’Occidente il pensiero davvero debole di molti intellettuali dediti a leccare la mano del padrone e di Mammona? E’ lingua dell’Occidente la cancel culture? E’ lingua dell’Occidente la trasformazione di uno degli elementi della sua civiltà, il cristianesimo, in ecologismo e in sociologia?
La domanda allora è: chi balbetta?
L’Occidente ha elaborato nei secoli concetti fondamentali riguardanti non solo la convivenza tra esseri umani, ma la loro stessa essenza. Ora l’Occidente balbetta e si esercita negli studios di Hollywood a produrre un insieme di scemenze degne della più evidente e spinta decadenza del cervello.
Chi balbetta?
Come salvare l’occidente?
E come salvare l’Occidente, dal momento che non solo è in crisi dal punto di vista militare ed economico, ma che non ha nemmeno Elena a soccorrerlo, perchè è ammalato di oicofobia e di scempiaggine intellettuale?
Chi balbetta?
Per salvare l’Occidente è necessario passare dalla finanza alla realtà, chiudere gli studios della Hollywood del pensiero debole, mandare a casa i cooptati, i comici e gli attori, restaurare la politica e l’economia reale.
Ancora una volta, giocando d’anticipo, Putin ha fatto saltare il banco.
Il Forum di San Pietroburgo
Al Forum di San Pietroburgo, dopo aver detto che le sanzioni colpiscono chi le emette, ha messo le carte in tavola: “Gli Stati Uniti – ha detto il leader del Cremlino – non si sono accorti che negli ultimi decenni si sono creati diversi altri centri. E’ una rivoluzione. Cresce il ruolo dei Paesi che si sviluppano in modo dinamico e progressive, i cui interessi non possono più essere ignorati credendo che tutto tornerà come prima. Alcuni leader occidentali si aggrappano al passato e sono convinti che domineranno per sempre l’economia e la politica. Questi leader sono rpigionieri delle loro illusioni”.
Più chiaro di così.
E allora che fare? Mandare a casa gli imbecilli, ripulire l’aria dagli idioti, restaurare la serietà della politica e tornare ad amare “casa”, ossia le radici della civiltà occidentale, smettere di balbettare, finirla con la barbarie di idioti che vogliono distruggere storia e cultura.
Non c’è ancora molto tempo per rimediare. Bisogna fare presto.
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FONTE: Il nuovo giornale nazionale.it