Come può essere obbligatorio se la metà degli italiani non ha il Green Pass

La discriminazione riguarda un connazionale su due

Green pass

Da venerdì scorso si fa un gran parlare del Green Pass. Ed è del tutto ovvio, alla luce delle nuove disposizioni governative, che, di fatto, hanno limitato notevolmente, ancora una volta, la nostra libertà.

Aver posto un’obbligatorieta’ per una certificazione, cui non tutti i cittadini hanno avuto ancora la possibilità di accesso, pone quantomeno dubbi di costituzionalità.

Non può ancora essere obbligatorio, perché la metà dei nostri connazionali non è stata ancora messa nella condizione di poter accedere alla vaccinazione, a causa dei ritardi della campagna vaccinale.

Mettiamo il caso che io volessi essere vaccinato, ma viva in una regione nella quale ancora la mia fascia d’età non sia stata oggetto di copertura totale.

Perché non posso andare in un bar o in un ristorante al chiuso? Perché devo aspettare?

Per quale motivo altri, invece, magari sono stati ammessi alla vaccinazione prima di me? Perché sono stati più esperti, o più fortunati, nella prenotazione online? Cos’è, una riffa? Non scherziamo.

Perché ormai di questo si tratta: una discriminazione per coloro che, loro malgrado, non hanno ancora avuto accesso alla vaccinazione.

Ricordiamo che il vaccino non è l’unico modo per ottenere il Green Pass, perché vi ha accesso anche chi è stato contagiato e guarito, e chi si è sottoposto a tampone, ma l’efficacia del Pass in tal caso è di sole 48 ore dalla negatività. Ed il tampone, ogni due giorni, ovviamente non è gratis.

Le disparità sono evidenti

Dal 6 agosto il certificato verde è richiesto per accedere ad eventi sportivi, fiere, congressi, musei, parchi tematici e di divertimento, centri termali, sale bingo e casinò, teatri, cinema, concerti.

Ma anche per sedersi ai tavoli al chiuso di bar e ristoranti .

Non è invece necessario per consumare al bancone e neppure all’aperto. E neppure per i supermercati come si era paventato in un primo tempo. E ci mancherebbe altro.

Persino in piscine, palestre, centri benessere, limitatamente alle attività al chiuso è obbligatorio. Oltre che per partecipare a concorsi pubblici.

E dal 1° settembre scatta l’obbligo anche per salire a bordo di un treno, un aereo, un bus, un traghetto a lunga percorrenza.

Se tutti fossero stati posti nella condizione di essere vaccinati, potrebbe avere un senso. Al netto dei dubbi della obbligatorietà di fatto del vaccino che ne risulterebbe.

Se, comunque, tutti quanti fossimo stati messi nella condizione di poter scegliere, tutti potremmo avere avuto la possibilità di avere il Pass.

Ma così non è: la metà degli italiani è di fatto ancora posta nell’impossibilità di vaccinarsi, e non può entrare negli esercizi al chiuso per una inerzia dello Stato.

I dati sul Green Pass

Ma quanti italiani hanno ad oggi diritto al Green Pass? Quanti non sono stati vaccinati, pur volendosi sottoporre a tale somministrazione?

Venerdì, nella sola giornata del 6 agosto, 6,7milioni di Green Pass sono stati scaricati secondo il ministro Speranza. Ad oggi i Green pass scaricati nel nostro Paese sono circa 33 milioni. Lo conferma il commissario alla gestione della pandemia, il Generale Francesco Paolo Figliuolo, intervenuto a ‘Morning News‘ su Canale 5.

La metà degli italiani ne è dunque sprovvisto. E non è stato messo in condizione di dotarsene. 

Il Report settimanale del commissario straordinario per l’emergenza sanitaria indica come siano 71.419.757 le somministrazioni, il 96,5% delle dosi consegnate (oltre 74 milioni).

Hanno completato ciclo vaccinale 34.280.114 di italiani, cioè il 63,47% degli over 12.

Il 36% degli over 12 è ancora al palo, e metà degli italiani in totale, non tutti per loro volontà.

E ciò è ingiustificabile.

La scuola

Lo stesso discorso vale per scuola ed università.

Il green pass con l’inizio dell’anno scolastico sarà obbligatorio per docenti, presidi e assistenti tecnici amministrativi delle scuole.

Oltre che per gli studenti universitari.

Già, perché gli studenti delle superiori sono molto indietro nelle somministrazioni: 753.068 nella fascia 16-19.
Vaccinato totalmente è risultato solo il 32,43%,  il 54,27% con una dose.

Al netto delle posizioni NoVax, se lo Stato mi impone l’obbligatorietà di un attestato, deve allo stesso tempo mettermi in condizione paritaria di poterlo ottenere. Se non è così la discriminazione è palese, e fino ad adesso riguarda la metà degli italiani.

 

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