COMUNICATO UNIONE ASSOCIAZIONI ITALIA ISRAELE
L’Unione Associazioni Italia Israele (UAII) apprende con sollievo quanto deciso dal Senato Accademico che ha preso le distanze da ogni forma di boicottaggio verso le università israeliane, riaffermato il principio per cui l’Università debba essere un ambiente in cui ciascuno, inclusi gli studenti israeliani, si possano sentire finalmente al sicuro, e promosso al contempo l’apertura a discussioni, manifestazioni e confronti che diano spazio a tutte le opinioni in un dibattito libero e pacifico, che rifugga da ogni forma di violenza e di disumanizzazione dell’altro, accogliendo così quanto l’UAII aveva richiesto al Rettore Riccardo Zucchi nel fare propria la mozione presentata al Senato Accademico dalla Prof.ssa Alessandra Veronese.
Spiace, tuttavia, dover constatare, che questa presa di posizione dell’Università di Pisa arrivi in ogni caso tardivamente, visto che è dal 7 ottobre che gli studenti israeliani ed ebrei hanno iniziato a sentirsi isolati e ad avere paura dei propri colleghi. Ci spiace che il Prof. Zucchi non abbia voluto consentirci di partecipare, con il console di Israele Marco Carrai, ad un Senato Accademico che doveva essere aperto anche agli esterni all’Ateneo. In quella sede, infatti, avremmo potuto portare le istanze degli studenti israeliani che non se la sono sentita di partecipare al Senato Accademico – e che avevano chiesto ad UAII di rappresentarli – e dove avremmo potuto ribadire come questo clima sia peggiorato, infatti, nelle ultime due settimane proprio a causa della decisione di dare spazio solo ed unicamente al rappresentante palestinese Anas Khalil durante l’apertura dell’Anno Accademico, identificando così la posizione dell’Ateneo con una sola parte e legittimando in modo diseducativo atteggiamenti intimidatori nei confronti degli studenti israeliani da parte dei sostenitori filopalestinesi, che sino ad oggi non hanno speso neppure una parola di denuncia per quanto accaduto il 7 ottobre.
Inoltre, nella mozione del Senato Accademico nulla si legge circa la presa di distanza dell’Università di Pisa da parole come “genocidio” ed “apartheid” riferite ad Israele. Un’omissione che rischia di acuire faziosità intellettuale e pericoloso revisionismo storico.
Come temevamo il Senato Accademico ha poi deciso di rimettere in discussione la definizione operativa di antisemitismo IHRA (International Holocaust Rememberance Alliance) già dallo stesso adottata nel 2018, in occasione dell’ottantesimo anniversario delle leggi razziali firmate a Pisa, quale atto riparatorio del passato, e che con i suoi undici indicatori riafferma l’identità tra antisemitismo ed antisionismo. Rimettere in discussione questa definizione significa delegittimare lo Stato Ebraico e del suo diritto ad esistere e difendersi.
Per questo riteniamo che sia fondamentale arrivare al più presto all’adozione della proposta di legge sull’antisemitismo depositata in Senato e che UAII ha promosso in tutti questo anni presso tutte le istituzioni locali e nazionali, ed in cui è richiamata dal definizione IHRA con i suoi undici indicatori. Una misura indispensabile per contenere l’odio antisemita ed antisionista sempre più crescente dopo il 7 ottobre.
Celeste Vichi
(Presidente Unione Associazioni Italia Israele)
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