La Polizia di Stato di Milano ha confiscato i beni a Luca Lucci, detto ‘Il Toro’. Capo-ultras del Milan e leader del gruppo ‘Curva Sud’.
La confisca e la sottoposizione alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, eseguite nelle prime ore di stamane dai poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Milano, seguono il sequestro dei beni dello stesso, avvenuto il 24 giugno 2019.
Confiscati beni per circa 1 milione di euro. Si tratta di un complesso immobiliare di recente costruzione di due piani con autorimessa che si trova in provincia di Bergamo. Di un suv Audi Q5. Di diversi conti correnti e di un locale pubblico di Sesto San Giovanni. Il famoso “Clan 1899”, utilizzato come luogo di ritrovo degli ultras del Milan.
I precedenti di Lucci
Il Tribunale di Milano ha deciso sulla base sia dell’incongruenza tra l’attività di Lucci, ufficialmente elettricista, e il valore dei beni a lui riconducibili, sia sulla base della “pericolosità sociale” del 39enne. Sancita oggi dalla decisione di sottoporlo a sorveglianza speciale. Lucci, leader indiscusso della Curva Sud, ha alle spalle precedenti per reati contro la persona e per traffico di droga.
Durante il derby tra Inter e Milan del 15 febbraio 2009 diede un pugno a un tifoso interista facendogli perdere un occhio. Per l’episodio venne condannato a quattro anni e sei mesi per lesioni gravissime. Il tifoso interista, tre anni dopo, si suicidò.
Nel giugno del 2018 invece Lucci rimase coinvolto, assieme ad altre persone, nell’inchiesta “Mongolfiera” contro il traffico di droga. Secondo le indagini Lucci usava la sede del “Clan” di Sesto San Giovanni, adesso confiscata, come base per i suoi traffici di droga.
Per quella vicenda Lucci ha patteggiato una condanna a un anno e 6 mesi a luglio 2018.
Un curriculum di tutto rispetto, insomma.
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