Conte è una pallottola spuntata. Nessuno crede che farà cadere il governo. Prima di tutto perché non è un uomo da azzardo. Poi perché probabilmente la sua ristretta pattuglia parlamentare non vuole neanche averlo come leader di rottura.
Il dottor Jekyll e mr Hyde
Alza un poco i toni. Ma tanto lo fa giorni alterni. I giorni dispari prevale la paura per il calo di consensi, quindi arrivano i toni forti da grillino per necessità. I giorni pari invece prevale l’avvocato ragionevole.
Sembra infatti di trovarsi davanti al libro di Robert Louis Stevenson. Dove il buono e rispettato dottor Jekyll ,si alterna al signor Hyde .
L’indole sarebbe quella del professore, l’accademico moderato ed aperto al dialogo. La sua forma mentis però deve cedere il passo ai toni forti ed anti politici del movimento che si trova a rappresentare.
Un leader inadatto al ruolo
Giuseppe Conte, si trova a rappresentare il movimento più antipolitico che ci sia restio qualunque compromesso con la politica. Con la fuga dell’equilibrato ed un poco opportunista Di Maio, sono rimasti i tifosi più scatenati dell’anti politica.
Il lato triste della democrazia è che rappresentano un piccolo tesoro a livello di consenso. Anche se guidarli deve essere peggio che camminare sui carboni ardenti. Non hanno valore tutte le volte che cercano di portare risultati andando in coalizione. Perché il loro elettorato semplicemente rifiuta ogni logica di compromesso e la politica parlamentare.
Conte è totalmente un pesce fuor d’acqua a rappresentarli. Ma del resto non può fare altro.
Non ha la tempra Di Battista o di un movimentista. Ma l’unico palcoscenico che ha è quello del populismo. Palcoscenico che cavalca malissimo.Come un attore shakespeariano, che deve recitare western spaghetti.
Manca l’autorevolezza del ruolo
Da presidente del consiglio era tutta un’altra cosa.Il ruolo conferiva prestigio.
In quel momento Giuseppe Conte, era la migliore mediazione per consentire ai pentastellati di restare al governo. Non doveva garantire i risultati del partito. Ma consentiva di amministrare. Nel bene o nel male ovviamente.
Il suo essere un outsider della politica lo aveva reso accettabile alla base. Lo chiamavano l’avvocato del Popolo, per conferirgli quel tono movimentista che il suo stile non aveva.
Tanto rumore per nulla
Andrà a finire tutto in una bolla di sapone. Non succederà assolutamente niente. Giuseppe Conte ogni tanto alzerà i toni. Cercherà di recuperare consenso.
Ma sa di urlare con una voce debole, e con un approccio inadeguato.Ma sa anche bene di non essere il leader populista di cui quel movimento ha bisogno per rilanciarsi. Il problema è che non ha un altro contenitore.
Dunque cercherà di arrivare alle elezioni arginando il più possibile la perdita di consensi. Magari farà delle liste più a sua immagine e somiglianza.Poi passate le elezioni si vedrà.
Quando in parlamento si sono messe delle pedine, ci si può muovere sulla scacchiera in tanti modi. È in l’attuale contenitore potrebbe non essere più l’unica opzione.
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