Matteo Salvini chiama il presidente della Repubblica Mattarella per esprimere amarezza. L’attacco di Conte in diretta Tv pone una “pietra tombale” sul dialogo
Conte – Questa mattina il leader ha chiamato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Salvini non ha digerito il feroce attacco che il premier Giuseppe Conte ha compiuto in diretta televisiva nei confronti dell’opposizione. Stavolta non possiamo biasimarlo.
Il leader della Lega ha espresso “rammarico e indignazione” per le parole di un Presidente del Consiglio. Conte ha sfruttato la diretta non per informare e rassicurare gli Italiani, ma per insultare le opposizioni. Senza minimamente tenere conto del fatto che le stesse rappresentano la maggioranza nel Paese.
Conte mente
Conte, secondo il leader della Lega, è arrivato a mentire (il Mes è stato approvato sotto il governo Monti e né Salvini né la Meloni lo hanno votato) e, persino, a minacciare. “Come si fa ad avere un dialogo con chi si comporta così? Roba da regime sudamericano”, commentano dalla Lega. Un attacco che pone, dunque, una “pietra tombale sul dialogo con il governo” sulle misure per contrastare il coronavirus.
“Dal governo – concludono i leghisti – noi e milioni di Italiani ci aspettiamo risposte, ascolto e soluzioni, non polemiche o insulti”. Salvini ha, inoltre, ribadito la sua contrarietà all’utilizzo del Mes “sotto ogni forma”. Ed ha espresso grande preoccupazione per la situazione economica delle famiglie e delle imprese italiane.
“Dopo oltre un mese dalla chiusura non hanno ancora ricevuto un euro di aiuto dal governo e dall’Europa”.
Tajani
Dello stesso tenore sono state parole del vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani. Intervenuto a Coffee Break su La7, ha detto: “Non penso sia opportuno che il Presidente del Consiglio durante una conferenza stampa faccia polemica con l’opposizione. Bisogna dare risposte all’economia”. L’ex presidente del Parlamento europeo ha, ricordato che, tra le proposte avanzate dal centrodestra, vi è quella “di detassare le spese fatte da chi sceglie di passare le vacanze in Italia”. Ma neppure su questa si è trovato un accordo.
“Conte avrebbe potuto benissimo illustrare le sue posizioni e la situazione relativa alle chiusure aziendali, senza attaccare l’opposizione”, ha aggiunto Tajani. Sibillinamente ha chiesto poi di immaginare “cosa sarebbe successo se Berlusconi, da premier, avesse fatto la stessa cosa…”. Anche per il vicepresidente di Forza Italia, dunque, “la collaborazione con il governo è già stata incrinata quando il governo ha deciso di porre la fiducia. In quel momento il governo ha scelto di non seguire le indicazioni di Mattarella che ha chiesto collaborazione”.
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