“Conte/Fantozzi batti lei?”
Questa è la figura che il Premier Giuseppi Conte fa, nelle parole ma anche nella postura fisica, tutte improntate alla fantozziana memoria.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è incappato in un doppio strafalcione grammaticale nell’incontro pubblico tenuto il 9 agosto scorso dal premier a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, per un’intervista con il direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino, nell’ambito dell’evento ‘La Piazza’.
Dal palco il premier parla di immigrazione, tema sul quale il suo governo non ha ancora cancellato i decreti sicurezza targati Matteo Salvini, e in una frase si spinge a dichiarare:
“Non possiamo tollerare che arrivano dei migranti addirittura positivi e vadino in giro liberamente”.
Quello che salta all’occhio, oltre al rischio congiuntivite ovviamente, è comunque la palese malafede di un capo del governo che parla di immigrati “addirittura positivi” quando poi il suo ministro degli interni raccomanda di non fermare o clandestini che fuggono dai centri di accoglienza e comunque nulla fa per interrompere gli sbarchi che hanno sempre più la dimensione di un’invasione.
Il Viminale infatti, come dicevamo giorni fa ha diramato una circolare alle questure secondo la quale gli immigrati debbono essere trattati «con umanità» qualora fuggano dai centri e debbono essere «invitati a rientrare».
Insomma, tu clandestino malato di Covid o meno, tenti la fuga e io poliziotto non posso fermarti perché non ho chiare regole di ingaggio, ma anzi devo «invitarti a rientrare».
Ma se sei italiano..
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