CONTE, RENZI, GRILLO: SOPRAVVISSUTI E SOPRAVVIVENTI

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CONTE, RENZI, GRILLO: SOPRAVVISSUTI E SOPRAVVIVENTI

La breve storia politica di Giuseppe Conte, iniziata da catapultato a sorpresa sullo scranno di Presidente del Consiglio e proseguita come ultimo baluardo delle boutade a 5 Stelle, si è svolta in questi anni su di un percorso in continua caduta di consensi, personali e del fu-MoVimento, dai fasti del 2018 alle debacle elettorali delle politiche del 2022 e delle europee del Giugno scorso.

Un percorso verso il basso sul quale, però, il sedicente avvocato del popolo ha lasciato, e continua a lasciare, numerosi cadaveri politici, tra ex amici e nemici che ne vorrebbero ora essere alleati

Il primo a fare le spese dell’istinto da killer dell’ex premier fu proprio il suo scopritore, quel Luigi Di Maio che estrasse il suo nome dal proprio cilindro per poter conseguire il risultato di un primo Esecutivo a traino pentastellato.

Di Maio, sedotto e poi abbandonato al proprio destino a poche settimane dalle ultime elezioni politiche, che è scomparso dai radar della politica nazionale, ma che si è comunque ben riciclato nel Golfo Persico dove, seppur senza dare segnali di vita, si è comodamente posizionato nella famosa scatoletta di tonno dalla quale ha sconfitto la povertà. La propria, ovviamente.

L’ex Ministro del San Paolo, però, sebbene sia stata la prima vittima di Conte, non è stata e non sarà l’ultima: infatti, tra un bonus “graduido” per le famiglie, ma non per le casse dello Stato, e l’altro, il buon Giuseppi, con l’atteggiamento sornione ed il bon ton da pochette, continua a cecchinare chi incrocia la sua strada.

Amici, garanti e fondatori a 5 Stelle compresi

Tra gli ultimi a farne le spese, proprio quel Beppe Grillo che dai Vaffa Day guidò la nascita e l’ascesa dell’antipolitica populista e che, forse solo più per pochi giorni, risulta ancora esserne il garante. Un garante profumatamente pagato per la propria consulenza, cosa che evidenzia l’enorme differenza tra il dire ed il fare del populismo un tanto al chilo: dai Vaffa ai costi della politica ai 300 mila Euro politici incassati all’anno, è stato un attimo per il comico genovese.

Grillo al quale da fine anno non rimarrà altro che tornare a fare il comico, visto che la sua super retribuita consulenza non sarà rinnovata ed il suo nome non verrà più accostata a quel carrozzone del “uno vale uno” che aveva contribuito a costruire

Ma la vittima più illustre dell’Avvocato grillino, sebbene ancora in modalità “sopravvivenza”, è il presunto statista di Rignano, quel Matteo Renzi che da avversario numero uno del mondo pentastellato e più arcigno detrattore dello stesso Conte, del quale ancora oggi si ritiene trionfalmente primo artefice della caduta del suo secondo Governo, è ormai prostrato alla corte grillina, al punto di rinnegare se stesso e la propria azione politica. Un Renzi in una fase di declino politico e di consenso talmente grave da essere disposto a cancellare qualsiasi vessillo, segno e simbolo della propria presenza in una corte, quella del centrosinistra, in cui non può non provare a fare ritorno, pur di tentare di sopravvivere politicamente qualche anno in più, per tentare di sfangare ancora un nuovo giro parlamentare, per sé e per i pochi fedelissimi rimasti.

E tra un cadavere illustre e l’altro, il buon Giuseppi continua a sopravvivere ed a restare a galla, saldamente issato su di una zattera dalla quale impallinare uno ad uno tutti coloro che gli stanno intorno

Chissà se la scomoda alleata Schlein, ormai superata all’estrema sinistra, non possa rappresentare la prossima vittima perfetta del killer a 5 stelle: data la scarsità di idee e di proposte del PD e della sua Segretaria, non sarebbe nemmeno un’impresa complicata.

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