Conte è tornato con la sua solita conferenza stampa last minute all’ora dell’aperitivo. Questa volta ci ha illustrato tutte (più o meno) le misure contenute nel nuovo ed ennesimo Dcpm: “Abbiamo ultimato il Dpcm con le norme attuative, affrontiamo la fase 2 con la voglia di ricominciare, ma con prudenza. I dati delle curve epidemiologiche sono incoraggianti”.
Conte: “Salute importante, ma dobbiamo ripartire”
La conferenza stampa di ieri sera si è tenuta dopo una riunione in videoconferenza tra governo ed enti locali. Mattarella ha firmato il decreto legge sulle riaperture nel pomeriggio. A quanto dice Conte, le Regioni potranno predisporre di ordinanze regionali per disciplinare le riaperture, sempre a partire da lunedì 18 maggio. “Stiamo affrontando un rischio calcolato” dichiara Conte “con la consapevolezza che la curva epidemiologica può tornare a salire. La vita e la salute dei cittadini restano valori non negoziabili ma dobbiamo declinarli diversamente, altrimenti non potremo mai ripartire fino al vaccino, cosa che non possiamo permetterci“.
Le autocertificazioni
Conte annuncia anche che da lunedì non serviranno più autocertificazioni per spostarsi all’interno della propria Regione. E sarà possibile incontrare gli amici (anche se il dibattito su chi sono gli amici e i congiunti ha tenuto banco fino a ieri). Divieto di uscire di casa per chi è positivo o in quarantena. Ovviamente, resta anche il divieto di assembramento e occorre mantenere la distanza di un metro: “Raccomandiamo di portare sempre la mascherina, di indossarla sempre al chiuso, e anche all’aperto se c’è il rischio o l’impossiblità di rispettare le distanze” dice Conte.
Spostamenti tra regioni (e stati Ue)
Dal 3 giugno sarà possibile spostarsi da una regione all’altra e anche da e per altri Stati Europei. Una buona notizia per il turismo e la sua ripresa: “Le regioni saranno libere di ampliare queste misure o restringerle. Servirà cautela da parte di tutti, ma in particolare per quelle regioni, come la Lombardia, che combattono la battaglia più dura”.
Le riaperture (già note)
Conte ci conferma notizie già note: che dal 18 maggio riapriranno i negozi di vendita al dettaglio, parrucchieri, ristoranti, bar, gelaterie etc. Gli stabilimenti balneari e le celebrazioni liturgiche riprenderanno a pieno regime, idem anche per gli allenamenti per gli sport di squadra e musei. Palestre e piscine, invece, il premier annuncia che la riapertura è in programma dal 25 maggio. Dal 15 giugno via ai cinema, teatri. Il campionato di calcio, per il premier, necessita invece di “una garanzia di massima sicurezza” che attualmente non c’è: “Il ministro Spadafora è molto responsabile, come tutto il governo. Sta lavorando con molta attenzione”.
Conte: “Decreto Rilancio non è soluzione a tutti i problemi”
“Ho visto i cartelli “Senza aiuti non potremo riaprire” e ho ricevuto tante richieste di aiuto” dice Conte, “so che, per alcuni settori, questa riapertura non porterà a una ripresa economica e che il disagio sociale non sparirà di colpo“. E il premier dice, anche di essere «consapevole che il decreto Rilancio non sarà la soluzione a tutti i problemi economici». «Ma stiamo dando una mano a chi deve ripartire»: una contraddizione non chiarita.
Conte parla genericamente di “un ponte per contenere l’impatto di questa crisi anche con misure importanti per costruire il nostro futuro”. E in merito all’ipotesi di Btp patriottici Conte, dichiara: «Sulla mia scrivania ci sono varie ipotesi per il rilancio dell’economia. Non escludiamo nulla, ma il mio primo pensiero è il piano europeo degli strumenti finanziari. Dobbiamo lavorare lì, fare in modo che il recovery fund sia slegato dai criteri precedenti e abbia una cospicua parte di doni, attribuzioni a fondo perduto piuttosto che dare maggior rilievo ai finanziamenti».
Ilaria Paoletti per www.ilprimatonazionale.it
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