Un nuovo lockdown a gennaio, al rientro dalle festività natalizie, non è da escludere.
A dirlo è lo stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
“Se gli esperti ci dicono che la probabilità di una terza ondata a gennaio è concreta, non ci penso due volte a introdurre e rafforzare la rete di protezione per il periodo natalizio. Lasciando correre impatteremo su una impennata” della pandemia.
Ospite alla trasmissione Porta Porta, il primo ministro ha toccato diversi temi, come il Recovery e i rapporti nella maggioranza.
Ma soprattutto, intervistato da Bruno Vespa, ha fatto il punto della situazione coronavirus nel Paese e delle eventuali prossime mosse del governo.
Mesi futuri a colori e ipotesi lockdown
“Con le misure rafforzate per Natale se non arriva una variante o una terza ondata probabilmente ci muoveremo tra zona gialla e arancione”. E potremo restare “con una certa tranquillità in attesa di realizzare il piano vaccinale. Se arriva una impennata, o una variante, ci troveremo in zona rossa e con misure più restrittive”
Questo ha detto Conte che in particolare si è soffermato sulle scoperte di questi giorni riguardo alla variante del coronavirus proveniente dalla Gran Bretagna.
“Ora spunta una variante inglese che corre molto più veloce, di uno 0.70 in più e spiegherebbe molte cose. Non voglio avanzare ipotesi, in Veneto i dati stanno crescendo, dobbiamo capire come e perché”.
La campagna di vaccinazione
Conte affronta la questione della campagna vaccinale in programma e si dice fiducioso sostenendo, “non c’è ragione di credere che le persone non si sottopongano volontariamente” al vaccino.
Non esiste, dice Conte, “l’ipotesi in cui non riuscissimo a realizzare il piano secondo previsioni, con 10-15 milioni di persone, che inizi a dare un impatto significativo, dovremmo arrivarci ad aprile. Se ci fosse un rifiuto di massa sarebbe un problema, un caso scuola”.
A proposito del rischio di non raggiungere l’immunità di gregge, il premier parla dell’eventualità di rendere obbligatorio il vaccino, non facoltativo come stabilito finora.
“C’è un dibattito tra di noi. Ma aspettiamo, vediamo, sono tutte persone responsabili, sanno che di fronte a una pandemia garantire i pazienti è una priorità per tutti. Se dovessimo andare in difficoltà potremo valutare soluzioni alternative“.
Riguardo alle difficoltà vissute in questi mesi nell’affrontare l’emergenza sanitaria e sociale, Giuseppe Conte risponde alla domanda se abbia pensato di non farcela.
“Di non farcela no”, ha replicato, “però ci sono stati momenti molto difficili soprattutto all’inizio“.
“È stato difficile prendere le prime decisioni, le zone rosse, il lockdown”. “quando abbiamo cominciato a vedere i decessi per me è stato un momento particolarmente sofferto”.
Fonte Qui Finanza
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