Francia:continua l’incendio di Notre Dame. L’incendio di Francia è l’incendio d’Europa. L’incendio che vede bruciare, i simboli storici che caratterizzano l’Occidente. Qui non si tratta dei gilet gialli, qui non si tratta della protesta per le pensioni. La Francia non è nuova alle rivoluzioni. Ma qui si tratta di un processo di decadenza. Di guardare non all’incendio, ma a cosa brucia in quel fuoco. Qual è la materia che sia incendiata?
L’incendio
La Francia non è isolata perché già in Belgio, già in Svizzera stanno seguendo focolai, seppur di intensità minore.
Bruciano problemi trascurati da troppo tempo, sintomo di un male più grande. La fallita politica di integrazione. La Francia oggi è la riprova che se, come molti continuano a pontificare, il processo di migrazione da determinate aree geografiche verso l’Europa è un processo irreversibile, questo sarà qualcosa di diverso da un futuro per l’Europa. Sarà un non futuro per l’Europa come la conosciamo noi. Sarà una vera e propria sostituzione .
Si può parlare di integrazione solo ed esclusivamente quando c’è un assimilazione culturale vera, un senso di identità e di appartenenza tra chi arriva ed il popolo al quale questi si dovrebbe integrare. Quando il nuovo arrivato sente profondamente di appartenere alla nuova comunità nazionale, e la popolazione autoctona lo percepisce come qualcosa di proprio. È un processo di assimilazione culturale dove non conta il colore della pelle, ma il senso della appartenenza.
La non assimilazione
Tutto questo non avviene, semplicemente perché i francesi di seconda terza ed anche quarta generazione continuano ad identificarsi con le comunità di origine.
E non si tratta di un problema solo ed esclusivamente francese . È un problema che dilaga in tutta Europa. In Francia il problema non si riduce alle sole banlieue. Non sono solo gli immigrati che vivono nei ghetti a non integrarsi. Il senso di identità e di appartenenza forte alle comunità di origini, rimane in tutti gli strati della popolazione. Soprattutto per quanto riguarda le comunità islamiche.
Ma non è solo la Francia ad esplodere, il problema è molto diffuso.
Uk
In Inghilterra alcuni anni fa venne richiesto di esentare dei bambini musulmani dall’insegnamento dell’olocausto, perché offendeva la loro sensibilità religiosa. Proprio nella patria della Magna Carta, sono legalmente consentiti alcuni tribunali della sharia per regolare dei rapporti interni alla comunità islamica.
Proprio la Gran Bretagna discute l’unicità della legge nel territorio dello Stato per tutti i cittadini.
In Germania
Non è un segreto per nessuno che spesso Erdogan faccia appello alla comunità turca in Germania, come il suo leader naturale. E non è un segreto il fatto che due importanti calciatori tedeschi, di famiglia turca, abbiano deciso di dedicare un importante vittoria proprio ad Erdogan.
Il nostro errore
Per una presunta colpa legata al colonialismo, abbiamo continuato con questa follia di scusarci permanentemente. Permettendo l’instaurazione di veri e propri ghetti culturali.
Non abbiamo fatto più niente per assimilare culturalmente i nuovi arrivati, anzi abbiamo promosso il loro continuare a identificarsi con le comunità di origine. Facendo sì che anche ragazzi di seconda generazione, non si sentissero figli delle nostre terre, ma dai luoghi di origine dei loro genitori.
Un vero e proprio suicidio nazionale. Un vero e proprio suicidio europeo. Il melting pota americano funzionava quando si volevano integrare le persone. Quando si voleva una fusione in una comune identità americana. È diventato il caos, un caos che sta affossando tutto l’Occidente, laddove si sono iniziati a dividere gli americani solo per appartenenza. Per riflesso è stato fatto lo stesso in Europa. Questo da no è ancora peggio. Perché c’è molta più immigrazione che proviene da comunità autoctone forti, alle porte di casa nostra. Demograficamente molto più vivaci ed attive.
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