Contro la mediocrazia: “lasciate che i giovani siano giovani”

Mediocrazia

In occasione del recentissimo provvedimento governativo in merito alla chiusura delle discoteche, il giornalista e scrittore Emanuele Ricucci – con un lungo e passionale post su Facebook – ha sollevato un interrogativo al quale proveremo a dare una risposta. Quale dovrebbe essere il ruolo dei giovani nel tempo presente della mediocrazia, quindi nell’oggi? 

Imbecilli al servizio della Nazione

“Essi vivono e ci ammazzano trasportando il virus. Essi vivono e sono colpevoli di vivere, di ballare, di viaggiare, di sognare un figlio pur avendo la partita Iva, di essere giovani nei loro luoghi. Giovani e giovani. I giovani figli del futuro e i giovani figli di puttana, secondo l’unico pensare.” Colpevolizzare i giovani perchè vanno in discoteca rappresenta il segno della decadenza di un’intera classe dirigente. Quest’ultima, divenuta mera esecutrice di ordini provenienti dall’alto, è oramai incapace di assumersi ogni tipo responsabilità. Per questo motivo, scaricando la propria inettitudine sulle giovani generazioni, il Governo Conte ha trovato il modo per autoproclamarsi, per l’ennesima volta, imbecille.

Il «giovane democratico»

“E già questa generazione statica e morta ancor prima di nascere, che si fa di coca il martedì sera giocando online alla PlayStation 4 a casa, che non manifesta, che non si manifesta deflagrante, che non vuole distruggere il sistema ma preferisce reprimere la rabbia nei testi di qualche troiata trap, ci dovrebbe fare riflettere.” L’emblema di questo scorrettismo e veritiero inciso lo possiamo riscontrare all’interno delle università. Queste da storici luoghi di cultura e formazione, dalla data fatidica del 1968, sono divenute roccaforte del virus chiamato pensiero unico politicamente corretto. Esterofilo, disprezzante delle proprie tradizioni e radici, assuefatto dal nozionismo, privo di curiosità e vivacità intellettuale, conformista, moralista, buonista e perenne migrante in cerca di fortuna. Questo è il prototipo del «giovane democratico» il quale, vivacchiando sulla scia di falsi miti, si vanta di appartenere alla generazione Erasmus.

Contro la mediocrazia

In un periodo storico in cui tutto dovrebbe essere messo in discussione, alcuni giovani preferiscono azzerare la propria vita. Dunque, nessun ruolo nè per il presente, nè per il futuro. Nonostante ciò, ne esistono altri – integri e sovrani di sè stessi – che scalpitano per ritagliarsi uno spazio in questa società mediocre e fatiscente. Questi giovani, dotati di spirito critico e non allineati, rappresentano l’unica speranza per la nascita di una nuova classe dirigente che sappia lanciare la propria sfida alle stelle. L’oggi è già domani. “Lasciate che i giovani siano giovani. Considerando i veri mali di questo tempo.”

 

 

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