Coronavirus, Mondragone – Iniziamo con lo spiegare che Mondragone, dopo il confinante Castelvolturno, è considerato il secondo Comune con più problemi legati all’immigrazione della Campania. Oltre alla massiccia presenza di africani, sono arrivati numerosissimi rom, che a differenza di quelli che vivono nei campi hanno deciso di occupare delle palazzine, le ex Cirio. E’ a questa categoria di persone che appartengono i 49 “bulgari” contagiati dal Coronavirus. Gente decisamente allergica al rispetto delle regole, che infatti ha violato la zona rossa impostagli dalle autorità andandosene in giro per protesta, ma non solo, a rischio e pericolo di tutto il territorio.
I cittadini mondragonesi hanno quindi iniziato a presidiare la zona. Decisi a proteggere le proprie famiglie dalla diffusione del contagio e chiedendo il pieno rispetto delle restrizioni di prevenzione. Alcuni quotidiani globalisti, sempre pronti a difendere l’immigrazione in ogni sua forma, stanno scrivendo che si tratta di poveri braccianti arrivati a lavorare onestamente nei campi, sui quali si sta scagliando il razzismo degli italiani cattivoni. Ovviamente non è così.
La gente del posto è esasperata da tempo
I problemi legati al coronavirus di questi giorni sono soltanto la punta di un iceberg. Molte delle persone che occupano le palazzine ex Cirio vivono di espedienti e con attività illegali, soprattutto relative allo smalitimento illecito di rifiuti pericolosi e tossici. Non a caso, un paio di un mesi fa, i Carabinieri della forestale hanno scoperto a Mondragone vere e proprie collinette di rifiuti pericolosi. Vi erano prodotti di scarto provenienti dall’edilizia, vernici e pitture tossiche, scarti di lavorazione tessile, plastica di vario tipo, pneumatici, vetro, carcasse di elettrodomestici, oltre a tutta una serie di apparecchiature elettroniche lasciate alle intemperie e particolarmente tossiche per l’ambiente.
Oltre a questo, come se non bastasse, le cronache locali ci parlano di attività di spaccio e furto in appartamento come parte integrante delle attività di chi vive in quelle palazzine.
Le violazioni delle norme di contrasto al Covid-19 sono soltanto la punta di un iceberg. I problemi generati da questi gruppi di nomadi sono radicati e negli anni hanno contribuito a peggiorare sensibilmente la vivibilità di queste zone. I cittadini italiani di Mondragone hanno tutto il dirittto di scendere in piazza a manifestare a proteggere il proprio territorio. Anche perchè, nonostante le roboanti dichiarazioni di De Luca, poco o niente è stato fatto dalle istituzioni per limitare l’aggressività di questi nomadi ormai stanziali.
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