Coronavirus, nessuna quarantena obbligatoria per i 2.500 cinesi di ritorno in Toscana

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Coronavirus – I primi sono già in arrivo, mentre la “massa” rientrerà in Italia tra domani e mercoledì. Stiamo parlando dei 2.500 cinesi, quasi tutti provenienti della provincia dello Zhejiang – quarto focolaio mondiale per diffusione del Coronavirus, con 1.162 casi accertati – che rientreranno in Toscana dopo aver festeggiato in patria il capodanno.

ROSSI e il Coronavirus

Per fare fronte a quello che si annuncia come un vero e proprio controesodo, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi ed il console cinese di Firenze, Wang Wengang – alla presenza anche di Paolo Morello Marchese e Renzo Berti, rispettivamente direttore generale e responsabile della prevenzione della Asl Toscana Centro – hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per la gestione di questi 2.500 cittadini cinesi, 2.000 di loro residenti a Prato e 500 a Firenze.

Al termine dell’incontro, Rossi ha rassicurato sulla situazione: “Qui da noi allo stato attuale il vero problema è la normale influenza, non il Coronavirus. La mortalità della normale influenza stagionale è superiore, neanche paragonabile a quella causata in Cina dal Coronavirus. La differenza tra influenza normale e Coronavirus è che per il secondo non c’è ancora il vaccino”.

Della stessa opinione anche Wengang: “Qui il consolato tiene un contatto stretto con le autorità regionali. Abbiamo tenuto molte riunioni per discutere il lavoro da fare. Uno dei risultati della collaborazione è l’apertura dell’ambulatorio all’Osmannoro. Ora stiamo cercando un’altra sede per istituire un ambulatorio dedicato anche a Prato”.

CAREGGI

Ma quali sono queste “misure straordinarie” delle quali hanno discusso Rossi e Wengang? Innanzi tutto sarà allestita una struttura dedicata all’Osmannoro – la zona nel comune di Sesto Fiorentino, tra Firenze e Prato, sede della più numerosa comunità cinese dell’area – con 4 tecnici messi a disposizione dalla Regione per eseguire il tampone faringeo ai 2.500 cinesi di ritorno da Zhejiang. Il prelievo sarà poi spedito al laboratorio di microbiologia dell’ospedale Careggi che, in appena 6 ore, sarà in grado di fornire un risultato. In caso di positività al temibile Covid-19, i pazienti saranno presi immediatamente in carico dal sistema sanitario regionale. Il laboratorio, realizzato all’interno del poliambulatorio cinese dell’Osmannoro, aprirà i battenti martedì 18 e l’accesso alle prestazioni sarà gratuito.

Analisi gratuite in 6 ore prenotatili attraverso il Cup, dove sarà attivato anche un servizio dedicato in lingua cinese, ma nessuna quarantena prevista per chi rientrerà in Italia dalla Cina. E questa, forse, è la decisione che fa più discutere del vertice di intesa tra Rossi e Wengang. I cittadini cinesi di ritorno dai festeggiamenti di capodanno potranno decidere infatti in piena autonomia, se sottoporsi ai controlli ed alla quarantena, oppure se tornare direttamente a lavorare, senza passare sotto la lente di ingrandimento della Asl.

FRATELLI D’ITALIA

Decisione questa che ha mandato su tutte le furie Francesco Torselli, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, che ha parlato di “scelta folle”, minacciando di richiedere addirittura l’intervento del Ministero della Salute, per fermare”questa pazzia messa in piedi dalla Regione Toscana”.

“Le parole di Enrico Rossi – ha scritto in una nota Torselli – sono sconcertanti, frutto della solita irresponsabilità del governatore, che antepone una base ideologica alla necessità di essere pragmatici in momenti delicati come quello attuale. Minimizzare il coronavirus, paragonandolo ad una normale influenza è da pazzi, non da persone responsabili, né tantomeno da rappresentanti delle istituzioni”.

A finire nel mirino degli attacchi da parte del partito di Giorgia Meloni è soprattutto la quarantena facoltativa. “una cosa senza senso, come del resto tutta la struttura allestita all’Osmannoro per i controlli da prenotare al cup, addirittura chiuso nel fine settimana… Ma ci rendiamo conto?! Piuttosto non saremmo dovuti arrivare a questo punto, impedendo il rientro ai 2.500 cinesi”.

Ma i cittadini toscani, soprattutto quelli residenti nell’area tra Firenze e Prato. Che da oggi faranno i conti con i 2.500 cinesi di rientro da Zhejiang, si sentiranno tranquilli dopo le parole di Enrico Rossi, per il quale il Coronavirus è decisamente meno pericoloso di un’influenza di stagione?

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