Coronavirus Turchia e purghe apparato politico e amministrativo

Turchia coronavirus

La Turchia come tutti i paesi sta combattendo contro la pandemia del coronavirus che malgrado le rassicurazioni governative e nonostante la sua decisione di non rendere noti i dati relativi a vittime e contagiati, si sta espandendo a macchia di leopardo nel territorio. Fino ad oggi le autorità non hanno reso noti i luoghi in cui vi sono i focolai, rinunciando alla trasparenza istituzionale. Ma non sono solo queste le notizie che arrivano dalla Turchia, nonostante la situazione di emergenza sanitaria che sta vivendo il paese continuano le purghe al suo apparato politico e amministrativo. È notizia di oggi, a renderlo noto il quotidiano turco “Daily Sabah”, che cinque sindaci esponenti del Partito democratico dei popoli (Hdp) sono stati arrestati nella Turchia orientale per sospetti legami con organizzazioni terroristiche.

Si tratta dei sindaci di Batman, Diyarbakir, Ergani, Lice ed Egil. La polizia turca ha proceduto agli arresti e alle perquisizioni negli uffici degli amministratori.

L’Hdp è una formazione politica di opposizione che raggruppa esponenti filo-curdi e di sinistra, guidata da Selahattin Demirtas, che dal 2016 si trova in regime di carcerazione preventiva. La Corte Europea dei diritti umani ha condannato la Turchia per violazione della convenzione europea dei diritti dell’uomo, perché il leader politico filo curdo ha partecipato alle ultime elezioni dal carcere, compromettendo il dialogo elettorale e democratico. Il partito è considerato da Ankara alleato del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) che è stato inserito nell’elenco delle organizzazioni terroriste da Turchia, Usa e Unione europea. In sintesi l’Hdp è stato più volte accusato di collaborazione nelle attività del Pkk e i suoi esponenti arrestati.

Dal 2016, anno del tentato colpo di stato, ad oggi sono moltissimi i politici legati a questo partito che sono stati arrestati, questa misura cautelare ha riguardato in particolare i sindaci appartenenti all’Hdp di 93 municipalità che sono stati deposti per presunti legami all’organizzazione guidata da Fetullah Gulen, considerata responsabile dell’organizzazione del tentato golpe. I sindaci vengono poi sostituiti nelle proprie funzioni da commissari statali che mettono le municipalità sotto il diretto controllo dello stato. Fino a questo momento nessuno degli arrestati è stato reinserito nel proprio ruolo. In alcuni casi quando i sindaci esonerati si sono ripresentati alle successive elezioni, venendo rieletti, dopo pochi mesi sono stati esautorati e arrestati nuovamente.

Manuela Locci

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