Corteo a Pisa
Sembra certo che la sinistra ama gli ebrei morti. Li serve alla sua tavola politica e culturale come arma contro il “rinascente” nazismo che peraltro fu bestiale anche a prescindere dall’obbrobrio dell’olocausto ebraico.
Ma siccome in tutta evidenza non rinasce né il nazismo né il fascismo, i cortei, i sermoni, le denunce, i timori sparsi a piene mani servono solo ad alimentare il suo mondo onirico: dentro al suo barile c’è più poco da raschiare: le sue ricette salvifiche si sono rivelate tutte fallimentari alla crudele prova della realtà. Miti e leggende infranti da miseria e oppressione.
L’opposizione sui fatti reali, sui risultati ottenuti, sui progetti esposti va evitata perché se ne esce con le ossa rotte: bisogna continuare a spacciare “l’oppio dei popoli”.
Continuare a dipinge “gli altri” secondo le proprie convenienze e i propri miti: una mistificazione soffocante che dura da anni e che comincia a sgretolarsi solo in questi mesi provocando la furibonda reazione di tutto l’establishment che usa ogni mezzo per difendere la posizione, butta nell’arena sofisticati teoremi, paludati esegeti, ignari ragazzotti, cialtroni di mestiere, anarchici di comodo, giudici consociati, burocrati guardoni; tutto fa brodo in difesa della fortezza finalmente assediata.
Gli ebrei vivi sono invece fastidiosi, sono persecutori dei palestinesi, popolo mite ed accogliente, libero di esprimere opinioni e scelte di vita, estraneo alla dittatura dei terroristi di Hamas pur avendoli votati in massa (liberamente? Costretti dai kalashnikov?).
Il quale Hamas continua ad emettere comunicati cui tutti danno credito acritìco: sono la fonte dell’unica verità, anche di fronte a prove contrarie
Ci siamo dimenticati del razzo Israeliano sull’ospedale di Gaza che avrebbe fatto 500 morti? Il razzo era di Hamas e per fortuna di morti ne fece meno di 50 (sempre troppi). Ci siamo dimenticati dei miliziani di Hamas che sottraggono il cibo ai civili armi in pugno, che si nascondono dentro le ambulanze, che rubano il carburate dagli ospedali. Ci siamo dimenticati dei funzionari ONU che hanno condiviso con gli animali di Hamas gli eccidi del 7 ottobre ma sono tuttora attivi come “neutrali” operatori umanitari ma anche come fonte credibile di informazione globale, ci siamo dimenticati delle basi di Hamas negli ospedali e nelle scuole per costringere l’esercito di Israele a fare più morti possibile fra i civili palestinesi, usati come scudi umani da sempre, ci siamo dimenticati i tentativi, armi in pugno degli eroici miliziani di Hamas di impedire ai civili di lasciare Gaza nord per esporli alle pallottole israeliane e venderli sul mercato del dissenso?
I colpevoli sono solo gli israeliani vivi.
Titoli cubitali sui giornaloni: Gutierrez che tuona solo contro Israele, il Sud Africa che accusa Israele di genocidio (fra parentesi il Sud Africa fa parte del BRICS: Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica, con l’aggiunta nel 2024 di Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti: una bella combriccola in termini di rispetto delle regole democratiche e dei diritti umani).
La Corte di Giustizia ha rigettato l’accusa di genocidio: mezza colonnina a pagina 26! Nessuno in piazza.
La gran cassa degli occidentali da piazza ha memoria corta e informazione monoculturale: più di mille manifestazioni a favore dei palestinesi (e di Hamas!), poche decine, oscurate e contrastate a favore di Israele.
Ci pensano i cattivi maestri a manipolare i ragazzi da mandare in piazza (che però, secondo i dati ministeriali, sono meno dell’1% degli studenti: il 99% per fortuna è immune), gli infiltrati a provocare scontri con la polizia, le segreterie dei partiti e i mezzi di comunicazione dei miliardari ad accusare governo, ministro e gli stessi poliziotti di neofascismo, di sadismo.
La narrazione è che, non i miliziani di Hamas ma gli israeliani sono sadici genocidi, che la nostra polizia è composta da squadristi felici di bastonare innocenti ragazzi che manifestano pacificamente, che hanno deciso per proprio conto di raggiungere la sinagoga probabilmente per deporvi fiori e opere di bene, per che altro? Che sputano sui poliziotti, li insultano, li provocano nella speranza che reagiscano,
Bisogna metterci d’accordo: sputare, insultare, spintonare, provocare la polizia è democratico e dunque non solo è permesso ma è anche virtuoso? È questa la tesi della sinistra? Che lo dica con chiarezza.
Mentre a Torino l’assalto anarchico all’auto della polizia per liberare un immigrato clandestino condannato 13 volte per reati pesanti, che, finalmente, stava per essere rispedito a casa sua, è gradito al Manifesto, è quasi in odore di eroismo da parte dei difensori del diritto di asilo e contro la polizia fascista di uno Stato fascista come è diventata l’Italia.
E il generale Vannacci? Reprobo, ignorante che scrive stupidaggini secondo i tromboni e le trombone ospiti costanti di RAI, di Mediaset, e del nuovo approdo predisposto dal milionario di turno: “La 7” del signor Cairo
Tutti sacerdoti della verità e titolari dei giudizi: questo buono, questo cattivo. Vuoi mettere le vette letterarie della defunta Murgia, della loquace Bompiani o del geniale Saviano! Gli intellettuali e i letterati di sinistra, per quante cazzate dicano danno grandi apporti alla cultura, alla qualità e alle virtù di vita degli italiani e dell’umanità intera: sono accolti da tutte le reti, espongono in libera arroganza i loro assiomi, bollano di incompetenza, ignoranza, partigianeria, incapacità di analisi, compromissioni col potere, chi degli interlocutori non la pensa come loro e contemporaneamente proclamano che il Governo reprime il dissenso, che c’è aria di fascismo, di pensiero unico (detto da loro!).
Mentre non meritano comizi, raduni, sfilate, commenti, i 1057 prigionieri politici del Combinado del Este a Cuba, gli oltre 200.000 del sistema carcerario della Corea del Nord, con la perla del campo di sterminio di Yodok, i 48.699 censiti nei Laogai della Cina di Xi Jin Ping, gli innumerevoli poveretti detenuti in Iran, in Arabia Saudita o nello Yemen, dove prosperano gli Houthi mantenuti dagli Ayatollah iraniani come Hamas, come gli oppressori dei libanesi Hezbollah.
Neanche suscitano non dico apprensione ma neanche attenzione, le “stazioni di polizia d’oltremare” istituite dalla Cina in giro per il mondo e operative anche in Italia, per esempio a Prato: siccome non sono fasciste non costituiscono pericolo.
Pericolosi sono i poliziotti, la Meloni e i suoi alleati. E così sia.
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