Da Salvini azzannato a Di Maio BLM, passando per la prostata di Briatore

politica estera

Salvini & co. – Gli ultimi sprazzi dell’estate ci regalano perle notevoli. Di cui avremmo fatto volentieri a meno. Due giorni molto intensi per i media: tre personaggi d’autore si sono contesi le luci della ribalta.

Flavio Briatore

Il settuagenario imprenditore è stato colpito da un forte attacco di covid prostatico. Ieri tutta l’Italia è rimasta col fiato sospeso, pregando San Raffaele. Le condizioni di Flavio erano “serie”. La sera, però, è apparsa su La7 la Pitonessa per rasserenarci: Flavio ha la prostata di una mummia, ma per il resto sta benissimo.

Parenzo soffre visibilmente ma tiene un contegno disinvolto. Mai una gioia. Quindi Briatore il covid ce l’ha o nun ce l’ha? Ni.

Santa Nchè non è autorizzata a dire cose che sa ma non può dire. O meglio le potrebbe anche dire ma sa di non saperle. Quindi sto benedetto tampone al Flavio dove diavolo glielo hanno ficcato? Non si capisce una mazza. Un fattore X che deve rimare misterioso, a costo di rifilarci supercazzole a raffica. Il tampone di Briatore: Tampax.

Matteo Salvini 

Oggi è la giornata internazionale del cane. Evvia col social cinofilo. Salvini ha dormito in spiaggia per essere il primo a far girare un video a quattro zampe. I cani non sono giocattoli, non vi venga in mente di abbandonarli. Sarebbero stati trenta secondi semplici semplici, se non ci si fosse messo quel maledetto volpino a tentare di amputargli un mignolo.

Matteo tiene in braccio uno spitz tedesco, probabilmente fornito in rapido comodato d’uso da una milfona della Riviera. Il cane è piccolo, d’accordo. Ma è prussiano.

Il volpino di Pomerania di stare in collo ad un terrone padano non ne ha proprio voglia, e in zona cesarini ammolla un morso micidiale al mignolino di Salvini. Matteo accusa il colpo ma tiene botta e il video finisce. Miseramente.

Morale: meglio uno spritz di uno spitz.

(Una nota diramata dall’entourage del leader leghista ci informa che il cane è stato successivamente abbandonato in spiaggia per rappresaglia).

Luigi Di Maio

Il ministro degli Esteri del Regno d’Italia e dell’Impero di Etiopia è stato immortalato assieme al ministro degli Esteri della Cina. Quest’ultimo ha incontrato Luigi Di Mallo per portare gli omaggi del popolo cinico. (Libano libici – Cina cinici. Segnatevelo, grazie).

Il nostro ministro, di etnia Oromo, maggiore gruppo etnico etiope, è apparso in ottima forma. Si è allegramente preso a gomitate con il collega asiatico, come previsto dal protocollo diplomatico asintomatico.

Alle foto di rito è seguito un buffet a base di involtini primavera. La festicciola giallonera è stata purtroppo rovinata dalla notifica di un ricorso presentato da Carlo Conti, contro il ministro Di Maio – per plagio.

 

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