Dal libro : “la notte nel sangue”

Dal libro : “la notte nel sangue”

La pensava e sapeva che era sua, sempre. Allora come adesso, ora come domani. Non importava il quando o il dove: lei era il suo sempre

La sentiva addosso, come un fuoco che non bruciava, ma scaldava ogni centimetro della sua pelle, ogni angolo nascosto della sua anima

Nella sua mente scorrevano i brividi di lei, i sospiri dolci e quel fiume profondo che, al solo pensiero, si riversava in mare aperto. Bastava evocarla per sentirsi invaso, toccato, posseduto fino all’essenza. Lei era sua, come il destino ineluttabile, e lo faceva suo senza armi, senza lotta. Lo spogliava di ogni corazza, lo lasciava nudo, fragile, vero.

Era sua senza bisogno di proclami, come la certezza più ovvia, quella che non conosce alternative

Lei lo abitava, lo riempiva, e insieme diventavano casa, rifugio, un luogo sicuro dove le paure non potevano entrare. Lei era l’acqua che placava la sua sete, il respiro che calmava il suo caos. Era il suo pensiero più intimo, la sua musica preferita, il sogno ricorrente che non voleva smettere di sognare.

Lui sapeva che lei impazziva ogni volta che la chiamava mia, anche solo con lo sguardo

Non aveva bisogno di toccarla, perché quegli occhi, così limpidi e profondi, lo avevano già disarmato. Tremava davanti alla sua innocenza, eppure fu lui a risvegliarle il fuoco, trasformandola in donna, in femmina. La sua femmina.

Lei era fragile e forte con la stessa grazia naturale di un respiro

La sua voce, quando gli diceva tuo, lo scuoteva come un temporale d’estate, rivelando quanto entrambi si appartenessero. Si facevano eco, un riverbero che non smetteva mai di tornare: mia. Tua. Si perdevano l’uno nell’altro, si trovavano sotto la pelle, dentro l’anima, in ogni spazio invisibile.

Non c’era distanza che potesse separarli, perché erano l’uno il riflesso dell’altro, abitandosi anche da lontano

Lei era il suo amore benedetto, ma lui lo trasformò in maledizione. Quell’amore non era mai stato solo suo; era di entrambi, intrecciato come i fili di una ragnatela luminosa e indistruttibile.

Anche quando il tempo li separava, quando le vite sembravano divergere, continuavano a stare accanto, oltre ogni limite, dentro ogni respiro

Si vivevano, perché l’uno era l’anima dell’altro, e non poteva essere altrimenti.

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