Quando ero ragazzo vidi un film che mi impressionò tantissimo, tratto da un romanzo “il Pianeta delle Scimmie” scritto da Pierre Boulle e pubblicato nel 1963, nel quale gli uomini combattevano contro le scimmie per il controllo della terra. Il film era del ’68 ed ebbe un successo notevole. Soprattutto nel corso del tempo.
Ero giovane, mi colpi la fine del film: Taylor (Charlton Eston) il protagonista che vede nel tramonto semisepolta dalla sabbia la testa coronata della Statua della Libertà. Un’immagine conclusiva che veniva dopo le sequenze sulla sala della Bomba.
Un film dunque apocalittico, frutto della cultura della distruzione atomica, della rincorsa agli armamenti. Molto diverso dai contemporanei dell’epoca con film su 007, eroe occidentale pronto a salvare il mondo dei russi e dalla Spectre.
Il mondo, la nostra Terra, che è il nome del nostro pianeta, distrutto da una guerra atomica che gli uomini hanno dovuto combattere contro sé stessi e contro le scimmie.
Perché si ribellarono le scimmie? Perché erano ingabbiate e utilizzate a scopo di ricerca. Ma erano intelligenti e la selezione le aveva rese capaci di crescere intellettualmente. Una sorta di darwinismo evolutivo. Tanto da ribellarsi alla schiavitù dell’uomo. Ma non solo, da conquistare il pianeta e rendere schiavo l’uomo, cioè ricondurlo allo stato in cui loro, le scimmie si trovavano.
Una volta preso il potere ripeterono gli stessi errori che l’uomo aveva condotto con la loro specie.
Mi sono poi sorbito tutti i sequel che questo film ha generato dove il conflitto evolutivo tra uomo e scimmia è stato declinato in svariate forme.
A seguito degli accadimenti degli ultimi tempi dove vengono buttate giù le statue di alcune piazze, frutto di processi storici e di accadimenti dei secoli passati, mi è venuta in mente questa riflessione: le scimmie vollero cancellare tutto dei segni dell’uomo e della sua civiltà, salvando solo la sua arroganza e la sua iniquità.
Non cercarono un dialogo, ma uno scontro. Non cercarono di dialogare sul senso di certi accadimenti (storici) per trarre un futuro insegnamento. Anzi erano le scimmie tutte orientate alla cancellazione dei segni dell’umanità. Le abitazioni umane non erano diciamo mantenute con dentro un rapporto civile con gli umani, ma abbandonate al loro declino. Cancellate.
Parola d’ordine: cancellare
C’è bisogno di cancellare la statua di Winston Churchill a Westminster Square? Imbrattarla con le vernici e scritte offensive? Riflettiamoci un attimo. Winston non era uno stinco di santo. Era dell’Upper Class inglese, massone, politico conservatore. Un britannico atto a scelte pragmatiche e quindi fu Ministro della Guerra oltre che Primo Ministro.
Ma da dove nascono i vostri diritti di opinione, e quindi di dissentire anche dalle opinioni di Churchill, da dove nascono le vostre libertà fondamentali? Da uno come lui che si oppose strenuamente contro lo strapotere nazista.
Se i cancellatori fossero sotto il regime nazista, oggi sarebbero in campo di concentramento. Non è che i cancellatori non conoscono la storia. Oppure conoscono la storia solo per i pezzettini (piccoli) di ciò che gli fa più comodo per giustificare le loro proteste?
Di fronte a ciò il pianeta, la Terra, sembra più simile al pianeta del libro/film “Il Pianeta delle scimmie” dove per farsi libere le scimmie imitarono sempre di più i peggiori difetti dell’umanità, arrivando a cancellarla del tutto.
Questo si rischia, che per alzare sempre di più il livello la Cancel Colture arriverà ad essere sempre più simile ad un gruppo di intolleranti che vorrà abbattere l’umanità.
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