MES – Fu Churchill nel famoso discorso di Berlino subito dopo la guerra ad esortare, da convinto europeista, una forte unione tra le nazioni europee, con una visione federalista all’americana. Mettiamola lì questa idea (per i curiosi su Internet il discorso si può leggere per intero).
Nel ’71 venne il piano Werner, un politico lussemburghese che lo patrocinò, dove, a tappe, teorizzò per la CEE l’integrazione Europea tra i vari Stati, integrazione alla cui base doveva esserci una sola moneta. Anche questa informazione mettiamola accanto all’altra. Lì.
Questo sentimento (provato a realizzare fin da subito dalla CEE con la creazione del Serpente Monetario, una sorta di meccanismo che legava le monete europee dove al fluttuare di una sarebbe fluttuata entro un range prestabilito anche le altre, ed in relazione al dollaro) naufragò quasi subito. Tanto che le critiche al piano Werner, Europa federata con moneta unica, furono impietose.
I tre fattori che portano al fallimento dell’unificazione monetaria
Fu nel ’75 che un comitato, alla cui presidenza c’era Robert Marjiolin, presidente OCSE dell’epoca, giunse alla conclusione che il fallimento di ogni progetto di unificazione monetaria era attribuibile a tre fattori:
- eventi sfavorevoli nella economia globale (ce lo abbiamo);
- una mancanza di volontà politica per affrontare in modo unitario le difficoltà (ce lo abbiamo anche questo!);
- una analisi insufficiente a livello nazionale di quanto potere sarebbe stato necessario devolvere alle istituzioni comunitarie per raggiungere l’EMU, la Moneta Unica Europea (e pure questo ce lo abbiamo).
Gli eventi della prima metà degli anni Settanta dimostravano come l’idea ottimistica secondo la quale l’unità economica e monetaria europea fosse raggiungibile attraverso una serie di piccoli passi fosse fallita.
Che c’entrano i monetaristi (ed i loro nuovi adepti: i neo monetaristi moderni)? Beh, si parla di moneta, i monetaristi c’entrano.
Il loro capo, caposcuola s’intende, il prof. Milton Friedman, notissimo, i cui insegnamenti hanno dato luogo ai meccanismi moderni di controllo finanziario dell’economia (prometto che un giorno ci farò un’articolo), scrisse/disse:
“l’inflazione è sempre e comunque un fenomeno monetario, nel senso che non può verificarsi in mancanza di aumento della quantità di moneta”.
Mettiamo lì anche questa informazione insieme all’invito di Churchill a creare una Europa Unità, alla prima pesante critica alla Europa monetaria dagli albori degli anni ’70.
Cosa è il MES
Il MES è un metodo finanziario studiato per regolarizzare la finanza di uno Stato appartenente alla UE in difficoltà finanziaria conclamata. È una cosa opportuna, perché in questo paese le variabili macroeconomiche non sono sotto controllo: non c’è crescita del PIL, non ci sono avanzi primari, ma ci sono debiti fatti per rientrare dei debiti precedentemente fatti.
Non è che non serva il MES, che serve a mantenere solida finanziariamente parlando la UE. Serve eccome. Per uno Stato che non si è integrato con gli altri Stati europei, che non ha recepito le sue direttive nei tempi stabiliti, che fa debiti e non riesce a riformare la finanza/spesa pubblica, come lo fu per la Grecia.
Partiamo dal prof. Milton Friedman. Vogliamo inflazione? Dobbiamo aumentare la moneta in circolazione, ma dato che questa è una prerogativa BCE, non possiamo farlo. Allora affrontiamo le nostre difficoltà COVID e pre COVID con una visione unitaria europea, ma anche su questo punto siamo messi male. Non era possibile negli anni ’70 quando crearono il serpente monetario, non è possibile oggi, olandesi, polacchi ed austriaci docent.
Winston Churchill: il vero padre della UE
Allora ci unisce il sentimento forte a cui Sir Winston Churchill auspicava, il vero padre della UE, colui che con lagrime e sangue ci ha reso liberi dal Nazismo.
Sì il sentimento c’è, ma è un po’ come nelle case a Natale. Quando ci si vede con i parenti, fratelli, cugini, zie e nipoti, dove si sta tutta una giornata insieme e poi ognuno a casa sua. A far quello che ci pare. Forse Churchill, ambiva a qualcosa di più alto: una costituzione federale europea all’americana. Ricordo che anche per gli americani fu duro il percorso per arrivare ad essere gli americani uniti.
Sono al termine. Comunque si guardi, l’UE ha bisogno sì del MES, ma ha bisogno di qualcosa di più che vada oltre la moneta e che sia più solidale. Viceversa l’Italia ha bisogno di qualcosa di più per stare in Europa: più serietà istituzionale, meno burocrazia, più crescita.
Altrimenti dopo la Grecia è scontato che noi arriveremo a prendere l’aiuto previsto dal MES in quanto paese in difficoltà. Non c’è bisogno di essere un professore di Finanza Pubblica per arrivare a questa conclusione, basta fare il cittadino normale che lavora e campa una famiglia.
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