Dalla Sardegna con rumore 

ELEZIONI REGIONALI

Dalla Sardegna con rumore

I numeri:

Ha vinto la candidata grillina Todde con poco meno di 3.000 voti di vantaggio sul candidato di cdx Truzzu: un soffio flebile ma sufficiente.

Però poche storie: il cs ha vinto bene perché l’ex Presidente Soru vi aggiunge il suo 8.6%.

In Sardegna ci sono quindi tre partiti: il partito degli astenuti col 48%, il cs col 27% e il cdx col 23% degli aventi diritto.

Poco sposta il ginepraio di liste più o meno “civiche” distribuite un po’ a destra, un po’ a sinistra.

Per omogeneità, soprattutto in Sardegna, isola vera (molto più isola della Sicilia) è opportuno comparare regionali con regionali.

Ha perso il M5S passato dal 23,5% del 2019 al 7.8 % di oggi, due terzi in meno ma il furbissimo Conte cavalca il trionfo: contento lui!.

Ha fatto peggio La Lega (per Salvini premier) passata dal 14,6% del 2019 al 3,7% di oggi: ha perso i tre quarti dei voti.

FdI balza dal 3% al 13.6%, il PD guadagna 1 punto al 13.8%: per un soffio primo partito in Sardegna però a scapito dell’alleato M5S.

Stabile F.I. al 6.3%.

Qualche commento:

il cdx continua nella incapacità di presentare candidati vincenti nelle elezioni Regionali e comunali. Gli infortuni di Torino, Roma, Milano, Napoli e via via gli altri naufragi comunali nulla hanno insegnato.

Il sindaco di Cagliari Truzzu era indicato da tutti i sondaggi come il meno amato dai propri concittadini che infatti hanno votato in massa per l’avversaria: lo sapevano anche i millenari nuraghi, lo hanno ignorato la Meloni e i suoi luogotenenti sardi che hanno premiato la sua appartenenza a prescinder, certi come erano di vincere.

Peraltro il Presidente uscente, Solinas, proposto fino all’ultimo da Salvini, navigava anche lui in fondo al gradimento dei Presidenti di Regione.

Il personale politico non è eccelso, i due schieramenti presentano parità di bestiario però con l’aggravante di sinistra: la sua inguaribile arroganza ingiustificata. L’enfatica retorica che anche oggi riempie l’eloquio della signorina Schlein: ha vinto per “una incollatura” una cavalla pregiata della scuderia grillina che ha pregato sia lei che Conte di stare alla larga per non verniciare di perdente rosso la sua campagna: voleva che restasse rigorosamente insulare. Un territorio che ha cultura, abitudini, dinamiche, tic del tutto singolari rispetto al resto del Paese. Il Pd è al 13.8%; l’intestazione della vittoria e la bufala di rappresentare le istanze maggioritarie dei sardi è immotivata, per non dire arbitraria.

Invece molti fattori suggeriscono che è stato il cdx a perdere le elezioni e non il cs a vincerle.   

Potrebbe essere una chiave di lettura più aderente al vero per lei, i suoi alleati, i cantastorie dei giornaloni a rischio che vedono spiragli di salvezza.

L’euforia pare eccessiva nel disomogeneo Campo Largo, cui sta per aggiungersi Calenda ad apportare ulteriore scompiglio. E Renzi?

Il Campo Largo più che nel consenso dei cittadini deve sperare nella vocazione del cdx a farsi del male. Vedremo fra 10 giorni in Abruzzo se Salvini e Meloni, oltreché il mite Taiani, continueranno a dare martellate sugli attributi propri ma anche su quelli degli italiani.

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