Intorno all’anno Mille iniziò una diatriba furibonda tra Imperatore e Papa su a chi spettasse il Potere di ultima istanza. A lungo si erano confrontate le penne dei Dotti, poi il contenzioso passò alle spade dei Condottieri. Cosa accadde lo sappiamo. La Teologia si occupò non solo delle Anime ma anche dei Corpi degli uomini dettando le regole dell’etica civile.
Con l’Illuminismo la Ragione mondana riprese il sopravvento fino a farsi Ente Supremo, dominatore del pensiero Occidentale. L’ultima volta nella quale la cultura occidentale si era eretta a misura della civiltà era stato con i poemi “omerici”. Alterità e amalgama (tra linguaggi, popoli e tradizioni) integravano il sapere ellenistico che fu posto alle basi della civiltà dell’Occidente. Da allora, nel corso dei secoli, era stato un procedere tra progressi e regressioni ma la superiorità etica dell’Occidente non era mai stata in discussione. Scienze e tecnologia contribuivano a rendere questa credenza universale e irreversibile.
Ma ecco che, non si sa bene quando e come, questo mondo, elevatosi a fattore di progressività, cominciò a produrre incertezze, squilibri e insicurezze per tutto il resto del mondo e dell’umanità.
Dove c’era la Famiglia appariva un anonimo “stare insieme”, dove c’erano il Padre e la Madre apparvero simboli anodini. Dove c’era la diversità sessuale, a lungo ritenuta un valore, c’era una indiscriminata auto compiacenza nell’autodeterminarsi fuori dalla natura originaria.
Dove ci fu un qualche equilibrio dei poteri ecco che ricompare, armi alla mano, il problema di chi debba dettare le regole del vivere civile, delle relazioni tra i popoli e tra le persone. E poi, quali regole?
L’industria che per lungo tempo aveva prevalentemente prodotto beni di consumo per migliorare la vita delle persone cominciò a veder prevalere, sul piano tecnologico e produttivo, quel tipo di industria, militare, che produce impoverimento e morte.
Quale è la cultura e quali valori ispirano oggi l’Occidente?
Tutto sta diventando “virtuale”: l’intelligenza, la moneta, la realtà vissuta. Cosa rimane all’umanità che ha calcato la Terra da 1,8 milioni di anni?
Ci si interroga se siamo prossimi (quanto?) all’esaurimento della capacità di vita della Terra e non si sa ancora se per effetto del riscaldamento globale o di un nuovo diluvio universale o per il compimento dopo 26 mila anni del ciclo della precessione degli Equinozi. Già, ma iniziata quando?
Non ci si interroga invece su quanto velocemente stiamo correndo verso l’esaurimento della intelligenza dell’uomo e della donna e la loro capacità di fermarsi, riflettere,agire secondo coscienza.
L’agire comunicativo è diventato uno scambio di faccette prefabbricate. Le chiamano “emoticon” ma non sono emozioni.
I signori dell’Algoritmo, come i signori della guerra di un tempo, la fanno da padroni espropriando l’unico capitale umano che ci era rimasto. Il Linguaggio, Logos – Verbo, come forma della creazione è un lontano ricordo.
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