Di Battista – Un grande classico della narrativa horror americana, scritto da uno dei maestri del genere: Stephen King. Sto parlando del capolavoro “A volte ritornano”.
Alessandro Di Battista, per gli amici e non il Dibba, è riapparso come per magia nel mondo. Più precisamente si è palesato come un’entità ectoplasmatica nella trasmissione Piazzapulita di La7. E ha scomodato paragoni importanti. Addirittura l’UDEUR dell’immortale Clemente Mastella.
È bravo Dibba, specialmente a commentare l’ovvio e il trascorso: “così facendo si andrà verso un indebolimento del Movimento e si diventerà un partito come l’UDEUR. Buono forse più per la gestione di poltrone e carriere.” Onestamente un fine analista politico: io non me ne ero proprio reso conto.
Mi sa che il buon Di Battista stia per fare le scarpe al suo Dioscuro Di Maio che è riuscito ad atomizzare la platea di elettori pentastellati. Infatti ha chiosato, mostrando anche una discreta cultura cinematografica: “ci tengo al Movimento, vengo sempre accusato di parlare troppo o troppo poco. Ogni volta che apro bocca ricevo tanti attacchi. Io semplicemente voglio bene al Movimento, credo in un progetto e penso che l’alleanza strutturale con il Pd sia la morte nera“. E lui non è clemente quanto me (cit. Darth Vader)
Un bello smarcamento da coloro con cui governano allegramente insieme. Chissà cosa ne pensa Giuseppi Conte. Vici di corridoio lo hanno visto chiudersi in una camera assieme suoi fedelissimi Rocco Casalino e la pochette, in un triangolo che è durato fino a tarda notte.
Comunque sembra che Conte abbia intenzione di uscire per la seconda volta dalla scena politica dopo che questo governo sarà finito, così come dopo quello con la Lega. Dichiarandosi pronto al suo terzo mandato come Primo Ministro, che fa curriculum.
A proposito di Conte: convocato dal Copasir per una modifica sulla legge sui Mandati e per la questione 5G con la Cina. Si mette male, anzi malino, caro Giuseppi
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