Un ‘diavolo-vampiro’, con poteri sovrannaturali. Così si presentava. Una maschera per plagiare ragazzi e ragazze spesso ancora minorenni. Portati alla “cieca obbedienza e totale accondiscendenza”. Con la promessa di realizzare i propri desideri e poi spinti a partecipare a rituali (‘Il morso del vampiro’) esoterici e a subire abusi sessuali.
Arrestato un 23enne di Prato
Ora è stato arrestato il 23enne italiano, nato in Russia, studente universitario, residente a Montemurlo (Prato). L’uomo che, qualificandosi come “il Diavolo”, si era messo a capo di una setta satanica da lui creata, cinque anni fa. “Al fine di ottenere da ogni componente del gruppo la cieca obbedienza e totale accondiscendenza a qualunque sua richiesta mediante inganno, violenza e minacce”.
Il giovane è ritenuto responsabile “di aver ridotto e mantenuto in uno stato di profonda soggezione diverse persone, alcune delle quali anche minori, abusando della loro condizione di inferiorità psichica e approfittando di situazioni di vulnerabilità per compiere violenze sessuali”.
Per questo motivo il gip del Tribunale di Firenze, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso nei suoi confronti l’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari. L’accusa è “di riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù, violenza sessuale e pornografia minorile”. Al Diavolo-Vampiro sono state contestate 13 violenze sessuali. Alcune delle quali commesse su minori.
La denuncia arriva dalle mamme dei ragazzi
Le indagini sono state complesse. Svolte dalla squadra mobile di Firenze, con la collaborazione del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine di Roma. A coordinare la Procura della Repubblica di Firenze. I primi passi sono stati mossi ad aprile del 2019, a seguito della segnalazione da parte della madre pratese di due figli di 17 e 18 anni all’Osservatorio Nazionale Abusi Psicologici. La donna era preoccupata. Da un po’ di tempo i figli si comportavano in modo anomalo e partecipavano a incontri nei boschi. Durante l’inchiesta gli inquirenti hanno assunto “importanti informazioni dalle vittime” ed eseguito complessi accertamenti tecnici sul traffico telefonico e sui profili social dell’uomo.
Ragazze costrette a orge
E’ stato così possibile ricostruire, spiegano gli investigatori, “un contesto di soggezione continuata indotto mediante inganno, minacce e violenza, contraddistinto da una visione distorta della realtà”. Nella quale il leader della setta era considerato “il Diavolo” con capacità e poteri sovrannaturali, e “i suoi seguaci entità non umane che, al fine di acquisire più poteri, sarebbero stati costretti a rituali di ogni genere, anche di natura sessuale”.
Nel corso dei cinque anni di attività avrebbe avuto una ventina di adepti, con un’età variabile tra i 14 e i 21 anni, tutti della provincia di Prato.
Le entità sovrannaturali
A tal proposito il giovane avrebbe fatto credere a tutti gli appartenenti al gruppo che erano persone prescelte. E che nelle precedenti vite avevano avuto un’altra identità sovrannaturale (Amon, Atena, Banshee, Aracne, Eva, le Sette Furie, Ares, ecc. erano ad esempio i nomi loro affidati dalle presunte reincarnazioni). La loro missione era quella di “salvare il mondo”. Il 23enne avrebbe così sottoposto i suoi adepti a una serie di domande su presenze estranee invisibili, quali vampiri e lupi mannari. Lo scopo era di convincerli a fare una specifica richiesta al diavolo mediante la stipulazione di un patto. In virtù di esso gli dovevano essere fedeli e mantenere il segreto per evitare disgrazie e sofferenze a sé stessi e alle proprie famiglie.
Per dimostrare di essere immortale, il 23enne si sarebbe addirittura fatto stringere il collo con le mani da un fidato appartenente al gruppo per poi cadere a terra fingendosi morto.
Fino a quando non si sarebbe rialzato rimettendo a posto l’osso del collo e la trachea.
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