“La scienza non ha bisogno di Dio” diceva sin nel titolo un libro di Edoardo Boncinelli, fisico e genetista, che insegnava – paradosso divino – al San Raffaele. Non c’è nessun disegno intelligente, tutto si evolve per caso, nel caos e tramite errore, rincarava Telmo Pievani in tema di evoluzione. Da scimmie casual a umani per caso. Per liberarsi da Dio, la scienza si arrende al Capriccio: ma a che serve la ragione scientifica se tutto è Caos? È assurdo trattare Dio come uno studente fuori corso che pretende il posto fisso nell’universo ma non sa rispondere alle domande dei professori.
Ed è assurdo difenderlo, confutando in Suo nome le teorie scientifiche di Galileo o di Darwin. Dio non può essere confutato o dimostrato in sede scientifica. La ricorrenza dei fenomeni e delle leggi nell’universo, la sequenza regolare di tempi e spazi dimostra l’ordine del cosmo; così come le inspiegabili fratture, gli errori e le deviazioni mostrano il contrario.
Dio non entra in queste dispute e lotterie, non potete ergervi a suoi giudici, accusatori o difensori. Dio è una scommessa della ragione e del cuore, come spiegava un grande scienziato, filosofo e matematico come Pascal. Ed è una scommessa totale, sull’Essere o il Nulla. Poi sulla fede e sulle tradizioni sorgono le religioni. Ma Dio non è un orologio, non ha la cattedra di fisica o di biologia nell’Universo, non segue i dibattiti tra gli scienziati, non vede la tv e non si aggiorna. È semplicemente Dio.
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