Donne e medioevo moderno

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Medioevo del 2020 – Le notizie sul covid stanno cannibalizzando tutte le altre. Ma qualcuna riesce ancora a creare dibattito e a farci capire quanto per le donne il medioevo non sia passato. La più importante arriva da quella Milano che negli anni ’80 era da bere e che oggi sembra aver perso la sua aurea scintillante, non solo per colpa della pandemia.

Una notizia che è rimbalzata ovunque, l’orco stavolta veste i panni di un ex manager prodigio: Alberto Genovese, 43 anni. Nella sua terrazza milanese ‘Sentimento’ organizzava feste in barba ai divieti sugli assembramenti.

E a quelle feste, dove le droghe giravano come fossero spritz, prendevano parte giovani ragazze tra le quali veniva poi scelta la vittima della serata.

Alla prescelta veniva somministrata la cosiddetta ‘droga dello stupro’, che la rendeva incosciente e pronta per essere abusata dal padrone di casa. Fortunatamente una delle vittime ha denunciato tutto e si è aperto il caso.

Genovese è stato arrestato e le indagini ci stanno raccontando non solo di un mostro, che troppo spesso viene ancora giustificato, ma anche di un mondo fatto di bimbiminkia ultra quarantenni che facevano a gara per partecipare a queste feste.

I social condannano solo le ragazze

Le colpevoli però (sui social e non) sembrano ancora essere le donne. Colpevoli di aver preso parte a quelle feste, colpevoli di mostrare troppo il loro corpo, colpevoli di essere abbagliate da un mondo dove il denaro compra tutto.

Sui social tutti si sono scagliati contro queste ragazze appena maggiorenni. Come se la gioventù, e l’incoscienza che porta con sé, fossero una attenuante per il mostro. Ma perché andavano a quelle feste, ma perché cercano visibilità e successo facili, ma perché non si ribellavano?

Queste le accuse che stiamo leggendo un po’ ovunque.

E così si perde di vista la notizia primaria: una giovane è stata drogata e stuprata contro la sua volontà. Non importa se fosse ad una festa dove girava la droga, non importa se sui social mostrasse il proprio corpo, non importa il perché fosse a quella festa.

Ciò su cui tutti dovremmo concentrarci è il perché si cerchi sempre e comunque una giustificazione al mostro.

Proviamo a porci le domande al contrario: perché un uomo di oltre 40 anni organizza feste dove circola liberamente la droga, perché invita ragazze che potrebbero essergli figlie, perché le stupra?

Queste sono le domande giuste. Tutte le altre potremo farcele dopo: quando il mostro (e chi sapeva e lo aiutava) starà pagando la giusta pena.
Se ce le facciamo prima, condanneremo, sempre e comunque, le donne ad un eterno nel medioevo.

 

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