Dove c’è fumo c’è anche arrosto. 5S e quei due milioni dalla Philip Morris

philip morris

Philip Morris, precisiamo, non è un signore ben distinto di Londra. Philip Morris è la multinazionale del tabacco che, giusto per farci un’idea, possiede Marlboro, la birra Miller e la Kraft. E adesso ha un paio di milioni di euro in meno finiti nelle tasche della Casaleggio Associati. Con tanto di fattura al netto dell’IVA. Ma tutto in religioso silenzio come è costume della famiglia Casaleggio.

Philip Morris sta immettendo sul mercato, anche in quello italiano, le sigarette di ultima generazione che non prevedono la combustione del tabacco. Quelle che comunemente chiamiamo “sigarette elettroniche”. La cronaca vuole che proprio il M5S abbia fatto passare in parlamento una riduzione sulla tassazione di tali sigarette.

Un’inchiesta ben strutturata e approfondita del giornale Il Riformista ha scoperto che, partendo da settembre del 2018, la Philip Morris ha pagato 49 rate alla Casaleggio Associati Srl, complessivamente per la cifra di «1.950.166 euro al netto dell’Iva, cadenzate nel tempo e non relative a un evento specifico».

Niente di illecito, per carità, ci sono fatture a comprovare. La Casaleggio Associati Srl, colei che gestisce anche a mitica “piattaforma Rousseau”,  ci paga pure le tasse su questi pagamenti. Però è anche vero che coi grillini al governo, le accise del tabacco sono diminuite del 25%. Sempre per amor di cronaca.

Il comunicato di Philip Morris

«Philip Morris non finanzia partiti, fondazioni o movimenti politici in Italia ed agisce nel rispetto della legge. Siamo l’unica azienda ad aver dichiarato pubblicamente di avere l’obiettivo di sostituire completamente le sigarette con prodotti innovativi senza combustione, una trasformazione radicale che vede l’opposizione di chi tecnologicamente è in ritardo e, pertanto, difende le sigarette».

Praticamente in odore di beatificazione. Ovviamente non hanno fatto niente di illecito. Sono troppo grossi e strutturati per scivolare su una semplice buccia di banana. Le cose le sanno fare per bene. Il loro rapporto economico, ripeto del tutto legale, è con la Casaleggio Associati, non col Governo Italiano. E chi pensa che il Governo sia gestito da Casaleggio è un maligno.

La cosa singolare è la reazione di Casaleggio che minaccia querele e azioni legali. Non si capisce bene a che titolo. Altra cosa che mi sfugge è la pressoché totale mancanza di difesa da parte dei parlamentari pentastellati nei confronti del figlio del loro fondatore. Stanno forse cambiando le gerarchie interne al partito? Sic transit gloria mundi.

Immediata la battuta di Giorgia Meloni: «L’ho sempre detto che il M5S era tutto fumo».

 

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