Droga invisibile, la nuova frontiera dello sballo

NUOVI POTENTI PSICOTROPI SINTETICI SUPERANO INOSSERVATI I CONTROLLI IN PIÙ DI NOVE LABORATORI ITALIANI SU DIECI, IMPREPARATI ALL’ANALISI DELLE MOLECOLE DI ULTIMA GENERAZIONE. E IL NOSTRO PAESE È IN RITARDO ANCHE NELL’AGGIORNAMENTO DELLE TABELLE. BOOM DI SEQUESTRI DEI NA

Il commento lasciato da un profilo anonimo, su un gruppo Facebook, indica un link. E ci si ritrova in un sito di ‘Casa e Giardinaggio’, che nel suo forum nasconde le indicazioni per comprare ketamina o catinoni sintetici: alterano la percezione di sé, provocano allucinazioni e qualcuno li utilizza per aumentare il piacere sessuale. E’ droga, più potente di cocaina o ecstasy. E passa inosservata ai drug-test. Stupefacenti invisibili ai controlli che in Italia sono sempre più diffusi: nell’ultimo anno sono 60 le nuove sostanze rilevate nel nostro Paese, che proliferano di fronte all’inadeguatezza dei laboratori di quasi tutti gli ospedali italiani, impreparati all’analisi di centinaia di nuove molecole.

Dalle cantine del web alle botteghe criminali. Sui social comincia il percorso che spesso porta al dark web e infine in laboratori asiatici, statunitensi o dell’est europeo. E’ da qui che partono le spedizioni in pacchetti da meno di un chilo, leggeri come il tritolo e letali per il cervello. Con un grammo si ricavano al massimo tre dosi, che costano ognuna tra i 15 e i 30 euro, a seconda delle sostanze: polveri o liquidi che possono essere sniffati, ingeriti o fumati. In poco più di un anno e mezzo i Nas hanno sequestrato centinaia di migliaia di dosi, destinate a giovani e over 40. Nel 3% dei casi le stesse sostanze sono state rilevate nell’organismo di ragazzini sotto i 15 anni.

Se coca, marijuana e ‘smart drug’ sono ormai la preistoria dello sballo, le droghe invisibili sono in continuo mutamento chimico. “Oggi eroina, cocaina, cannabis e anfetamina sono le uniche droghe che i laboratori di quasi tutti gli ospedali in Italia riescono a rilevare. Ma ci sono tantissimi altri stupefacenti che invece non vengono analizzati, contravvenendo così a quanto previsto dal codice della strada. Secondo l’articolo 187, infatti, se richiesto, devono essere effettuati accertamenti medici sui conducenti coinvolti in incidenti stradali per ‘tutti’ i tipi di stupefacenti“, spiega direttore del Centro Nazionale di Informazione Tossicologica , Carlo Locatelli, per il quale “escluso il nostro Centro, l’ospedale Sant’Anna a Como e pochi altri laboratori, tra cui quelli forensi, nessuno esegue analisi al di fuori delle classiche droghe“. In pratica più di nove laboratori su dieci sono inadeguati.

Le nuove molecole rilevate nel 2018 dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze sono circa sessanta. Alcune di queste sono già state rilevate su assuntori italiani, ma nonostante tutto, come altri centinaia di tipi, non sono ancora classificate come tali nelle tabelle aggiornate dal ministero. Tra le nuove sostanze, il 30% riguarda una nuova generazione di catinoni sintetici, uno stimolante utilizzato anche nella pratica del ‘chem-sex‘, che ha lo scopo di prolungare il piacere sessuale. Nel 45% dei casi sono invece cannabinoidi sintetici ed a seguire le fenetilamine (classe di molecole ad azione psicoattiva che include anche le anfetamine, ndr). Ma “per la quasi totalità dei laboratori negli ospedali, se hai assunto ad esempio catinoni, sei pulito“, aggiunge Locatelli.

Nel frattempo vecchie e nuove generazioni di droghe si passano il testimone ad una velocità maggiore delle procedure burocratiche. E l’Italia arranca. Su 800 molecole messe in lista dall’osservatorio europeo, ne sono state censite solo circa 250 nel nostro Paese e, di queste, solo cinquanta negli ultimi otto anni. “Una caratteristica del fenomeno delle nuove droghe è il turn-over“, sostiene Piero Papa, responsabile del laboratorio di tossicologia del Policlinico San Matteo di Pavia, il quale spiega che in dieci anni si sono già avvicendate quattro generazioni di stupefacenti.

Le difficoltà ci sono anche sul piano investigativo, nonostante la stretta collaborazione dell’Interpol con le nostre forze dell’ordine. “Finora è possibile inserirsi in un pezzetto del traffico – spiega il comandante del reparto operativo dei carabinieri per la Tutela della Salute, Andrea Zapparoli – . La Cina, ad esempio, dove ci sono parecchi laboratori che producono droghe invisibili, non considera il fentanil (derivato della morfina ma più potente, ndr) una sostanza farmaceutica da controllare. Ma su questo c’è differenza anche tra i vari Stati europei“.

Nel deserto dei controlli, c’è chi corre ai ripari. Il laboratorio di tossicologia dell’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia, in provincia di Como, utilizza sistemi capaci di rilevare oltre 200 nuove sostanze in circa 35 minuti. Il metodo, introdotto da poco e ampliato negli ultimi mesi, è stato utilizzato già per duecento persone su richiesta dei due Pronto Soccorso.

Il laboratorio è riuscito ad individuare le nuove sostanze psicotrope anche quando presenti in basse concentrazioni. Ad esempio i fentanili sintetici, che sono da 200 a 1000 volte più potenti della morfina e quindi vengono assunti in quantità minime.

Dati che potrebbero confluire nel Sistema di Allerta Precoce (Snap) del dipartimento per le politiche antidroga e dell’Istituto superiore di sanità, un progetto che dovrebbe creare maggiore sinergia e coordinamento tra gli ospedali, i centri di ricerca e le forze di polizia, ma che risulta ancora troppo lento.

In ogni caso – spiega Luca Ferlin , biologo del laboratorio analisi dell’istituto – abbiamo sviluppato un sistema di aggiornamento su tutte quelle molecole che lo ‘Snap’ segnala poi ai centri di riferimento”. E non mancano i primi dati rilevanti sulla ketamina sintetica, molecola derivata da un anestetico: secondo uno screening anonimo effettuato su 450 persone, un assuntore di droghe su sedici ha preso ketamina. “Il vantaggio? Chi le assume – dice Ferlin – lo fa per ottenere gli stessi effetti di uno stupefacente ma con la certezza che in caso di controllo la passerà liscia”.

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