Ancora lui. Il fantasma del Duce riesce a rovinare alla sinistra pure il Capodanno. Sì, perché l’ antifascismo non è andato in vacanza. E in questi giorni i nuovi partigiani sono alle prese con un altro scottante problema: i calendari del 2020. Succede che (come ogni anno, a dire la verità) nelle edicole e su internet è arrivato il “calendario storico 2020” di Benito Mussolini. In pratica, al posto della modella di turno, ogni mese si trova una foto del capo del fascismo (a cavallo, sul balcone, mentre passa in rassegna le truppe) accompagnata da una sua frase più o meno celebre (cose del tipo «fate che le glorie del passato siano superate dalle glorie dell’avvenire»).
Il pubblico di affezionati non manca, solo che ai compagni la cosa sembra proprio non andare giù. La presenza del calendario in alcune edicole della provincia di Bologna, ad esempio, ha fatto scattare la sezione locale dell’Anpi. Che, come riportato dal sito bolognatoday, ha reagito con un duro comunicato di protesta: «Numerosi cittadini ci hanno segnalato subito il fatto, manifestando grande dispiacere nel vedere il volto di Mussolini messo in bella mostra. Si sono sentiti offesi da quell’ immagine, apparentemente innocua ma carica di significati. L’ esposizione di proclami o calendari inneggianti alla figura di Mussolini e al fascismo risulta in contrasto con i valori nazionali iscritti nella Costituzione».
Quindi l’ appello ai commercianti: «Pur sapendo che la diffusione di questi gadget non è espressamente vietata dalle attuali leggi, chiediamo a tutti gli esercenti del nostro territorio di rifiutarsi di venderli nei propri esercizi. Con la consapevolezza che la libertà e la democrazia sono conquiste importantissime ma fragili, che hanno bisogno di essere costantemente difese con l’ impegno e la collaborazione attiva di tutti i cittadini».
L’allarme, da Bologna, è poi arrivato pure nella Capitale. Lanciato, in questo caso, dal sito globalist: «Anche quest’anno l’edicola nel cuore di Roma Prati, tra Focus, Focus Junior, Le Scienze e riviste di viaggi espone calendari e monografie di Mussolini. Di certo l’apologia del fascismo in tutte le sue forme, secondo l’ ordinamento giuridico italiano e la Costituzione, è un reato. Quindi cosa ci fanno quelle pubblicazioni in bella mostra?».
In realtà, come spiegato dall’ Anpi, i calendari di Mussolini non sono fuorilegge. Il problema, però, è un altro: davvero oggi qualcuno pensa di difendere la Costituzione (o addirittura la democrazia) andando a sbirciare se nelle edicole spunta un’ immagine del Duce? Davvero le nostre istituzioni sono così fragili?
No, per fortuna. Però la gara a chi è più antifascista sta portando a risultati paradossali. Ad Ascoli le Sardine hanno protestato per un pupazzo di Babbo Natale con il braccio teso nel saluto romano. In Val di Susa è stata denunciata la presenza di un ritratto di Mussolini all’ interno di un ristorante.
Mentre a Bari l’associazione dei partigiani ha fatto un esposto al prefetto perché in una gioielleria della città è in vendita (a 45 euro) un ciondolo a forma di fascio littorio (e ci limitiamo soltanto agli ultimi giorni). Ma perché tanta agitazione? Se le minacce alla democrazia sono queste, a sinistra possono stare tranquilli e godersi il cenone di San Silvestro. Certo, magari evitando i ristoranti che espongono un ritratto del Duce…