E dopo la Nato?

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E dopo la Nato?

Il Ministro degli affari esteri del Governo francese, Stéphane Séjourné ha fatto scalpore, per le sue dichiarazioni in merito al futuro dell’Alleanza Atlantica.

“Ci serve una seconda assicurazione sulla vita,non in sostituzione, non contro la Nato, ma in aggiunta”; ha dichiarato Séjourné in una vertice con altri ministri di paesi europei .

Al di là delle polemiche suscitate dalle dichiarazioni, tutto questo va a letto nell’ampio quadro di problematiche che rendono necessaria una ridiscussione dei criteri dell’Alleanza Atlantica.

Un’esigenza storica

Il problema non risiede soltanto nelle dichiarazioni di Donald Trump riguardo al futuro della NATO. Risiede in una stanchezza generalizzata negli Stati Uniti d’America, a dover sostenere unilateralmente il grosso peso dell’Alleanza. Questo è costantemente emerso già sin dai tempi dalla presidenza di Ronald Reagan.

Molto spesso prevalentemente repubblicani, ma anche una parte democratici, hanno sostenuto la necessità di un maggiore contributo degli Europei all’alleanza atlantica.

Tant’è vero che Donald Trump stesso non ha messo in discussione l’alleanza, ha detto che non difenderebbe i paesi che non contribuiscono.Infatti Trump ha detto agli alleati di mettersi in regola con i pagamenti alla Nato oppure incoraggerà la Russia a “fare ciò che diavolo vuole”.

Lo potremmo definire più un invito molto forte a contribuire, che una vera e propria minaccia di mandare all’aria la Nato.

Però guardiamo in faccia la realtà

Il principale pilastro della NATO sono gli Stati Uniti d’America, e molti americani sono stanchi di pagare le spese militari praticamente in maniera unilaterale.

Dunque si pone l’eterno dilemma degli europei: come difendersi?

E probabilmente gli europei su questo debbono e possono fare di più. Si parla tanto di Unione, si parla tanto di Europa, si perde tanto tempo su questioni di dettaglio, ma si continua a non guardare in faccia alla realtà.

L’Unione Europea non ha alcun peso politico, è una costruzione ridicola e fragile perché non ha una politica estera comune e non ha una politica di sicurezza e di difesa comune. Senza questo l’euro resta una moneta diciamo solida, ma con basi estremamente precarie.

Gli Stati Uniti sono stati fondati su una politica estera comune, una lingua comune, ed una difesa comune. Non sul dollaro. Il dollaro è diventato il dollaro, moneta di scambio delle transazioni internazionali, perché aveva un paese forte dietro.

Dunque gli europei si debbono porre il problema della loro difesa. Il ministro francese non ha detto nulla di scandaloso. Bisogna ripensare la Nato in modo da dare un maggior contributo europeo. Anche per coesistere come partner uguali. È un’occasione storica. Non vederla è criminale verso il futuro dei nostri figli.

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