Si rompe il fronte difensivo degli avvocati coinvolti nel caso di Ciro Grillo: il legale Paolo Costa, che fino a ieri difendeva il giovane Vittorio Lauria, ha rimesso l’incarico. A incrinare il rapporto tra i due le dichiarazioni rilasciate dal ragazzo al programma tv Non è l’Arena.
È la scorsa domenica quando la trasmissione di Massimo Giletti divulga gli audio di Lauria sulla vicenda del presunto stupro e sul video di Beppe Grillo. È la prima volta che uno dei quattro ragazzi indagati (oltre a Lauria e Ciro Grillo, sono coinvolti Edoardo Capitta e Francesco Corsiglia) parla pubblicamente: «Secondo me (il video, ndr) non andava fatto. Non se ne parlava più e ora è riuscito tutto perché ha fatto (Grillo, ndr) sta roba qua.
Perché se fossimo stati io e gli altri miei due amici non conosciuti non sarebbe successo niente», dice Lauria nel dialogo mandato in onda. La voce dell’interlocutore del ragazzo, però, non è riconoscibile.
A telefonargli era stato Fabrizio Corona…
L’indagato ha, però, riferito nei giorni scorsi a legale e famigliari che a telefonargli era stato Fabrizio Corona. O meglio, il ragazzo lo avrebbe ricontattato dopo aver trovato sul cellulare un suo messaggio. Vittorio è infatti un grande fan di Corona e avrebbe addirittura la sua mascherina griffata.
Il manager quarantasettenne è appena ritornato agli arresti domiciliari, dopo un turbolento rientro in cella, ma non ha perso la sua voglia di lavorare, attività che gli è consentita. La chiacchierata, riferisce ha ascoltato l’audio, è stata molto rilassata e Corona, dopo aver interrotto l’allenamento quotidiano, ha esibito notevoli doti di intervistatore.
Nel dialogo fra i due il primo tema affrontato è il video pubblicato dal fondatore del M5s, Beppe Grillo: per Corona si tratta di un «danno clamoroso» a scapito degli indagati. «Clamoroso. È da due anni che siamo indagati» e «dicono tutt’ altro di quel che è successo. [] Ogni cosa che viene detta a nostro nome, comunque cade su quello. Quindi veniamo visti anche da un altro punto di vista, sbagliato. Secondo me (il video, ndr) non andava fatto.
Lauria sul video di Beppe Grillo
Più che altro dopo così tanto tempo (dallo scoppio dell’inchiesta, ndr) non se ne parlava più. E ora è riuscito tutto», prosegue Lauria, «perché ha fatto questa roba qua. Perché se fossimo stati io e gli altri miei due amici non conosciuti non sarebbe successo niente».
A questo punto Lauria prova a dare la sua spiegazione sul perché «Beppe» abbia fatto il video: «Secondo me, nel video, lui voleva specificare come siamo fatti noi, che siamo più dei coglioni, perché comunque le cose bisognava dirle [] ha detto quello che è successo».
Eppure: «La cosa che ha detto Beppe del video, la cosa degli otto giorni secondo me non ci stava dirlo []. Dire una roba del genere comunque, davanti poi chissà quanta gente ha visto ormai quel video lì contro una donna, non è giusto perché non c’ entra tanto quanto ha aspettato, ma la cosa è che l’ha fatto proprio senza senso». Secondo l’accusa la ragazza è stata «costretta».
Corona sa fare le interviste come pochi altri giornalisti
Per Lauria, invece, sarebbe stata «proprio lei che l’ha presa da sola e per sfida l’ha bevuta tutta, “gocciandola”, ma non era tanta, era un quarto di vodka lei per sfida ha detto “dai che ce la faccio” e se l’è bevuta. E poi è andata a dire che io l’ho presa per la gola, ho fatto», ribatte Lauria.
È chiaro che Corona sa fare le interviste come pochi altri giornalisti, che in questi giorni sono rimasti al palo senza riuscire a far spiccicare nemmeno una parola ai ragazzi indagati. Ci sarebbe sempre lui anche dietro ad alcuni scoop collegati a un’altra vicenda scabrosa, quella di Alberto Genovese, l’imprenditore accusato di aver violentato e sequestrato una diciottenne nel corso di una festa a base di droga nel suo superattico «Terrazza sentimento».
Ma torniamo all’ audio che avrebbe indotto l’avvocato Costa a rimettere l’incarico «per divergenze col mio assistito sulla condotta extraprocessuale da tenere, specie in processi come questo». Corona chiede a Lauria delucidazioni sull’ iter dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Tempio Pausania.
Capitolo relazioni attuali con Ciro Grillo
Il ragazzo confida che gli indagati sono stati interrogati «due volte». «La prima volta un mese dopo (il presunto stupro, ndr), la seconda tre settimane fa perché noi volevamo dare delle precisazioni». Per esempio quella inerente un tabacchino: «Lei aveva detto che non c’era, invece, poi abbiamo trovato una foto e lei era in macchina con noi che siamo andati a prendere le sigarette in un posto vicino a un locale []. Mi ricordo che lei aveva detto di non essere venuta e invece c’era una foto che è là con noi».
Capitolo relazioni attuali con Ciro Grillo. «Siamo amici da sempre, ci vediamo non tutti i giorni, ma ci vediamo». Corona avrebbe fornito a Lauria anche una serie di consigli, come ad esempio quello di rilasciare un’intervista a un giornale importante o partecipare a una trasmissione tv. Il ragazzo avrebbe scartato con decisone queste ipotesi. Ma la sua chiacchierata con Corona avrebbe comunque incrinato definitivamente i suoi rapporti con l’avvocato Costa.
Giuseppe China per “la Verità”
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