È GIUNTA L’ ORA CHE I POLITICI VADANO A DORMIRE

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È GIUNTA L’ ORA CHE I POLITICI VADANO A DORMIRE

Il Partito Liberale Italiano, denuncia che in Italia esistono 250 mila leggi. La fonte è “Normattiva”, la banca dati più autorevole sulla legislazione italiana, che riporta 203 mila atti nazionali a cui vanno aggiunti oltre 43 mila atti regionali.

La media europea è di 5 mila leggi: 7 mila in Francia, 5 mila in Germania, 3 mila nel Regno Unito. Per riportare l’Italia nella media europea andrebbero quindi eliminate il 98% delle norme italiane.

Questo è quanto denuncia oggi il Partito Liberale Italiano

Un tempo c’era chi, dagli scranni del parlamento, denunciava l’impossibilità di poter fare qualsiasi cosa in Italia a causa dei lacci e lacciuoli. Beh!? “Chi è causa del proprio male pianga se stesso”, dice un proverbio. I politici eletti dovrebbero andare a riposo per fare un favore al paese, diceva un mio professore universitario, tale Giovanni Sartori, che in una lezione fece notare che se è vero che la legge non ammette ignoranza è pur vero che le leggi dovrebbero essere molte meno per poter essere conosciute e dar luogo alla positività necessaria a far sì che queste possano non solo dare indicazioni ma sortire qualche effetto.

Un paese malato di bulimia normativa come il nostro è inevitabilmente prigioniero della burocrazia e degli apparati che la rendono uno strumento di controllo discrezionale, dove sempre, per citare un nostro illustre personaggio politico scomparso, le norme in Italia si applicano ai nemici e si interpretano per gli amici. Senza scadere nel qualunquismo e nel populismo, probabilmente quando molto spesso si sente dire che l’economia italiana è frenata dalla burocrazia, dovremmo pensare e riflettere che la burocrazia non vive di vita propria, ma è alimentata in modo perverso ed esponenziale da norme, decreti, direttive e regolamenti attuativi che spesso talvolta portano la norma a sortire effetti distorti se non addirittura contrari a quelli per i quali è stata promulgata, insomma il diavolo sta nei particolari.

Per essere realmente rivoluzionari in Italia, la politica e i politici banalmente dovrebbero invertire il loro modo di agire e pensare

Basti vedere i programmi elettorali dove si fa riferimento a soluzioni di problemi da supportare con ulteriori azioni legislative; in pratica altra carne al fuoco, un fuoco ormai soffocato da norme e normucchie spesso dettate solo dall’esigenza del momento che aumentano quel fumus di incertezza dove il burocrate può aumentare la propria azione discrezionale in quanto quando esistono più norme che regolano un comportamento, atto o provvedimento è inevitabile che queste possano essere interpretate e l’interpretazione talvolta può arrivare al presupposto opposto che ci si era immaginati.

Ecco perché politici di tutti i livelli e ordini dovrebbero ragionare al negativo e come non molto tempo fa andava di moda abbracciare la deregulation come forma mentis non l’attivismo normativo.

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