E la chiamano estate
Una stagione mossa con brio
Un tempo l’estate italiana era consensualmente balneare anche per la politica. Perfino i governi nascevano con il solo scopo di passare l’estate.
L’estate della politica italiana 2024 sembra invece nascere e svilupparsi sotto altre “stelle”.
Potremmo definirla mossa con brio. Alcuni accadimenti non sono certo da sottovalutare.
Il fortino triangolare delle opposizioni si prepara
Le opposizioni non solo stanno cementando il fortino triangolare PD – M5SS- Alleanza Verdi Sinistra, ma cominciano ad riattrarre nell’orbita lo stesso Renzi. Perfino una fronda consistente di Azione, tira con forza per la giacca Calenda affinchè scelga irreversibilmente il campo anti-governativo.
La magistratura, dopo la riforma Nordio, subita come una punizione epocale, riparte con inchieste chirurgiche che rischiano di decapitare due amministrazioni – chiave negli equilibri del centro-destra anche nazionale.
La stagione referendaria, simbolo della (quasi) ritrovata unità del centro-sinistra, con ramificati appoggi in molte realtà sindacali, associative, culturali ed economiche, prepara un autunno e mesi a seguire “caldi” e turbolenti.
Centro-destra: non si prevede certo calma piatta
Ma veniamo al centro-destra. Nonostante continui tentativi di “esorcizzare” i problemi, si cominciano ad avvertire sempre più crepe e distinguo, dentro e fuori la maggioranza.
Il voto sulla riconferma di Ursula Von der Leyen a capo della Commissione europea in teoria non dovrebbe avere conseguenze immediate su maggioranza e governo. Ma in pratica, vista l’entità dello strappo, la lettura di questo voto europeo andrà sempre più a condizionare le prossime mosse dei partiti che sostengono Giorgia Meloni.
Forza Italia, anche dopo l’intervento pubblico di Pier Silvio Berlusconi (da notare quanto abbia marcato la necessità di “una Forza Italia che passi dalla resistenza alla sfida”), non potrà che coprire questo spazio vuoto che si sta allargando verso il centro moderato. E’ dunque prevedibile che aumenteranno non poco e sempre più i distinguo specialmente da Salvini.
Il movimentismo di Salvini, presente sempre più nei pascoli elettorali di FDI, non potrà essere sempre assecondato dalla premier, che rischia di perdere slancio e tempo per equilibrare continuamente l’alleanza di governo.
Il nocciolo della questione: guerra, referendum e quadro economico
Su tutto tre questioni massime: le prevedibili complicazioni della guerra ed i posizionamenti non proprio omologhi di FDI e FI da una parte, Lega dall’altra; gli sviluppi nella gestione dei referendum su autonomia differenziata e premierato.
Nella speranza che le future, anzi prossime problematiche economiche, nazionali, europee ed internazionali non rendano la coperta del governo troppo stretta.
E c’è ancora qualcuno che chiama questa stagione la tranquilla estate della politica…
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