E’ la notte fra il 2 e il 3 Febbraio 1983

E’ la notte fra il 2 e il 3 Febbraio 1983

Paolo Di Nella, 20 anni, militante del Fronte della Gioventu’ sezione Trieste-Salario, viene aggredito alle spalle e colpito alla testa a Piazza Gondar vicino Viale Libia qui a Roma mentre attaccava dei manifesti.

Con la testa fracassata si fermo’ ad una fontanella per pulirsi dal sangue che gli colava, riuscì anche a tornare a casa, si mise sul letto ed entro’ in coma

E dopo una settimana, il 9 Febbraio, la sua giovane vita concluse il suo percorso.

Ci ha lasciato il giorno prima del suo 20° compleanno.

Paolo era mio amico

Ci conoscemmo nel 1980, io avevo 14 anni e militavo a Montesacro nella Sezione FDG di Via Valsolda, Paolo ne aveva 17, nacque un bel rapporto di amicizia oltre che di militanza.

Paolo era molto sensibile alle questioni ambientali, all’epoca conduceva la battaglia per l’esproprio di Villa Chigi, una villa nel Quartiere Africano a quei tempi in mano a tossici e spacciatori, per trasformarla in un centro culturale e quindi recuperarla

Ma per i suoi assassini quella battaglia la conduceva dalla parte “sbagliata”, a destra, e quindi doveva essere punito.

E qual’era il modo migliore?

Sprangarlo alla testa e alle spalle, come hanno sempre fatto quei stramaledetti bastardi. Loro colpivano sempre alle spalle, come colpirono me spezzandomi un braccio.

Fra pochi giorni, il 10 febbraio, Paolo avrebbe compiuto 62 anni, ma l’odio delle zecche rosse, l’odio nei confronti di chi esprimeva idee politiche diverse dai comunisti non gli ha permesso di arrivarci

Nel 1983 avevo 17 anni e quando venni a sapere la notizia mi cadde il mondo addosso, non riuscivo a crederci, scoppiai in lacrime.

Insieme a decine e decine di militanti giunti da tutta Roma, passammo tutta la notte al suo capezzale distrutti dal dolore.

Persi un amico che come me condivideva la stessa militanza nel Fronte, ma il mondo perse un ragazzo buono, dolce, impegnato nel sociale, un ragazzo caduto perche’ credeva in qualcosa, perché era il miglior rappresentante della politica “pulita”, della politica al servizio della gente

Paolo fu vittima dell’antifascismo militante, quell’antifascismo tanto osannato a sinistra.

All’epoca nel nome dell’antifascismo si assassinavano ragazzini di destra, di antifascismo si moriva.

Ti porterò sempre nel cuore, ti vorrò sempre bene e ti ricorderò sempre

Non posso dimenticarti perché le cose belle non possono essere dimenticate.

Ti voglio bene Paolo.

Nella foto, Paolo e’ con la mamma Liliana che conobbi in quella maledetta notte di 42 anni fa e deceduta nel 2021.

Di quella notte non potrò mai dimenticare neanche il volto di questa donna distrutta dal dolore.

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