A 84 anni ci lascia anche Maurizio Costanzo.
Ne ha dato notizia il suo ufficio stampa dopo che le registrazioni delle ultime puntate del suo talk show su Rete 4 erano state cancellate.
In questi anni ci sta lasciando una generazione, anche televisiva, è evidente, doloroso e purtroppo naturale.
Il problema è che i nuovi volti non sono all’altezza di rimpiazzare chi per sopraggiunti limiti di età sta cedendo il passo.
Sia nella comunicazione come nello spettacolo ed anche, si dica sommessamente, in politica, le nuove generazioni, sono deficitarie rispetto ai grandi vecchi che popolavano gli anni addietro.
Una vita per il giornalismo ma non solo
Costanzo dopo le esperienze della carta stampata soprattutto su Paese Sera.
Raccontava che era stato incoraggiato già a 14 anni nientemeno che da Indro Montanelli ad iniziare questa strada.
Raggiunse la grande popolarità nel 1976, conducendo in Rai il talk-show ‘Bontà loro’.
Ma poi ebbe il coraggio di condividere il progetto di una TV libera ed suo nome è principalmente legato al ‘Maurizio Costanzo show‘, in onda dal 1982 su Mediaset.
Scrittore, saggista, autore di programmi noti, anche ‘Buona domenica’.
Nato a Roma il 28 agosto 1938, Costanzo ha firmato anche commedie teatrali (Il marito adottivo, Vuoti a rendere ecc.).
Ha scritto numerosi libri, tra i quali Chi mi credo di essere (2004, in collab. con G. Dotto), E che sarà mai? (2006), La strategia della tartaruga (2009), Sipario! 50 anni di teatro. Storia e testi (2015), Vi racconto l’Isis (2016) e Smemorabilia.
L’ultimo è stato Catalogo sentimentale degli oggetti perduti (2022).
Dal 1995 era sposato con Maria De Filippi.
Una biografia infinita e poliedrica.
Le sue posizioni non ci trovavano spesso d’accordo, le sue analisi però rimanevano sempre lucide ed argute: ci mancherà.
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