Tutti lo abbiamo amato, Mordillo, le sue illustrazioni umoristiche campeggiavano su diari e quaderni, ancor prima di sapere chi fosse.
E’ morto a 86 anni Guillermo Mordillo Menéndez, fumettista argentino dal delicato umorismo, che amava rappresentare animali stravaganti ed espressivi – come le giraffe dal collo lunghissimo.
Il quotidiano El Pais riferisce che la notte tra venerdì e sabato il noto cartoonist ha accusato un malore mentre cenava con i suoi familiari in un ristorante a Minorca, in Spagna, ove aveva casa.
Nato da una famiglia di emigrati spagnoli in Argentina, Mordillo ha iniziato a disegnare a soli dodici anni. Dopo aver conseguito una laurea in illustrazione si trasferì poco più che ventenne in Perù per poi approdare a New York dove ha lavorato per gli studi della Paramount dedicandosi all’animazione dell’amatissimo Popeye.
A Parigi, negli anni Sessanta, cominciò a lavorare per la rivista Paris Match. Visse in Francia per circa vent’anni, diventando famoso per le sue illustrazioni umoristiche vendute in tutto il mondo stampate su libri, poster e puzzle, dal tratto morbido e tondeggiante.
La fama internazionale la raggiunse una volta trasferitosi a Parigi.
Tanti i premi ricevuti: il Phoenix Prize of Humor nel 1973, il Yellow Kid Award nel 1974, il Nakanoki Prize nel 1977, il Cartoonist of the Year del Salone Internazionale dell’Humor di Montréal nel 1977.
Personalmente ebbi modo di apprezzarne il carattere gioviale ed ironico a Roma durante un incontro all’Eur che prevedeva la presenza di Jacovitti e Mordillo, nel ’94. I due autori, molto diversi tra loro ma accomunati dall’ironia e la predominanza caricaturale, hanno accompagnato molti di noi nella nostra vita scolastica, fin dagli anni ’70.