È Pasqua: «E la notte sarà luminosa come il giorno»
Storia: non solo fatti materiali
La Santa Pasqua è occasione privilegiata per capire nel profondo come cielo e terra siano inscindibilmente congiunti.
Don Luigi Sturzo scrive che “non ci sono in noi due vite contrapposte, naturale e soprannaturale, ma la seconda eleva a sé la prima, ne coordina i valori ed i fini, la sintetizza nella sua vera forma”.
(La vera vita. Sociologia del soprannaturale. 1943).
Con la resurrezione di Cristo l’intera storia, nella sua elevazione verso la vera vita, non è uno snaturamento o un’alterazione, ma un perfezionamento.
La storia non è dunque una semplice articolazione estrinseca di “fatti materiali“, ma una “finestra verso il mondo invisibile”.
Per chi, impegnato nelle complesse ed aspre strade della politica, vive momenti di aridità e di sconforto, stentando a vedere nella storia degli uomini il realizzarsi di un disegno di senso, giustizia e pace, giova ricordare quando dice San Paolo:” Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio” (1 Cor. 3,9).
La notte immensa e nera è stata inghiottita
Nelle celebrazioni della prima Chiesa, il culmine della notte pasquale si situa nell’Eucaristia, che viene celebrata allo spuntare del giorno. Lo si deduce dall’esordio dell’omelia pasquale attribuita a Ippolito: «Ecco, già brillano i sacri raggi della luce di Cristo, albeggiano i puri lumi dello Spirito puro, si spalancano i tesori celesti della gloria e della divinità. La notte immensa e nera è stata inghiottita, la tenebra impenetrabile è dissolta in se stessa e la triste ombra di morte è stata oscurata. La vita si è diffusa su tutte le cose e tutto è ripieno della luce infinita, un’aurora perenne occupa l’universo e colui che è prima della stella mattutina e degli astri, immortale e immenso, grande risplende Cristo su tutte le cose più del sole».
Pasqua perno di trasformazione radicale
Un’aurora perenne occupa l’intero universo ed anche la storia degli uomini vive già di questa luce di trasformazione, la stessa che Maria ha trasmesso al mondo con il Magnificat.
Così la Santa Pasqua non è un evento già svolto, un centro statico, immobile, bensì è l’elemento che fa da perno a un processo di trasformazione e di passaggio radicale:dal lutto alla festa, dalla schiavitù alla libertà, dalla morte alla vita.
Non un giorno solo, ma l’intero processo che riporterà la storia all’escatologia.
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