Per trasformare il latte in formaggio sono stati coinvolti 50 pastori di Loculi e dei Comuni limitrofi. Guidati dai mastri casari Pietro Deledda e Luigi Costa, hanno utilizzato 33 calderoni di rame (lapiolos). L’impresa, che è il risultato di anni di sperimentazione, è targata Comune di Loculi con il sostegno di Coldiretti Nuoro Ogliastra. Si tratta di un segnale importante per la ripresa della pastorizia, dell’agricoltura e del turismo duramente colpiti dalla pandemia coronavirus.
UN PRODOTTO IMPORTANTE PER L’ITALIA
“Un record-simbolo per la Sardegna, che abbiamo sponsorizzato fin dall’inizio sostenendo l’iniziativa dell’amministrazione comunale di Locoli – dice il presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra Leonardo Salis –. Per noi ha un valore particolare, visto il ruolo che la pastorizia, soprattutto nel centro Sardegna, rappresenta non solo dal punto di vista economico ma anche sociale, culturale ed identitario”.
La Sardegna conta quasi il 50% delle pecore presenti in Italia. Sono circa 12 mila pastori, con tre pecorini riconosciuti dall’Unione Europea con il marchio Dop: il Romano, il Fiore sardo, il Sardo ed una Igp per l’agnello di Sardegna. “La Sardegna – conclude la Coldiretti – è la prima la prima regione del Mediterraneo in cui si pratica l’allevamento degli animali al pascolo (il 70 % della superficie isolana). le pecore che si nutrono per l’80% dalle essenze foraggere spontanee o coltivate rendendo inscindibile il legame dei pecorini e della carne con il territorio.
Questa estate speriamo che gli italiani in ferie in Sardegna vogliano gustare queste succulenti specialità tipiche, anziché infognarsi in sushi e cibi etnici, spesso di pessima qualità, per ragioni meramente modaiole.
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